di Daniela Giammusso
Anche lui è un record man. Ci tiene a
dirlo Gerry Scotti. "Sono il presentatore televisivo che al
mondo ha condotto più puntate di Chi vuol essere milionario? Ben
1.593 - racconta con una giusta dose di orgoglio - È un Guinness
mondiale e nel frattempo, dal 2015 a oggi, ne ho aggiunte
un'altra settantina". "Roba", però, quasi normale a confronto
con le imprese eroiche e le geniali follie che ospiterà nella
nuova edizione de "Lo show dei record", il programma dei primati
del Guinness World Records, appunto, prodotto da Rti in
collaborazione con Banijay Italia, che torna a condurre per la
terza volta in prima serata da domani su Canale5. Cuore del
programma, lo Studio 11 di Cologno Monzese, ma anche, per le
prove esterne, il mitico Autodromo di Monza, che quest'anno
compie 100 anni, dove saranno l'inviato Umberto Pelizzari e il
giudice Alan Pixsley. "Sono passati sette anni dall'ultima
edizione e il mondo, in qualche modo, è cambiato", racconta
all'ANSA Scotti, che in queste settimane è anche dietro al
bancone di Striscia la notizia con Francesca Manzini, cui
succederà Michelle Hunziker. "Da una parte - riflette - internet
ci ha spalancato le sue finestre sul mondo. Oggi è molto facile
venire a sapere che sulla cima del Perù c'è un tizio che sa
andare in giro con 14 ombrelli in testa. E 'loro' ci hanno preso
gusto: quale che sia la prova cui si sottopongono, la portano in
giro dal Canada alla Cina. E poi è cambiato lo sguardo su quelli
che, con una terribile parola, definivamo 'diversi'. La donna
barbuta, la famiglia di albini, la coppia di sposini più bassi
del mondo: tutti questi personaggi che prima venivano usati come
il carrozzone delle diversità, hanno preso in mano la loro vita,
fondato associazioni, vanno nelle scuole a raccontare i loro
disagi, il bullismo e il body shaming che hanno subito. Ecco, in
questi sette anni, hanno cancellato dalla loro vita la parola
'vergogna'. È forse il più grande cambiamento che ho notato e
che saremo particolarmente felici di raccontare nel programma.
Poi, certo, con la pandemia, tutti obbligati in casa con la
moglie o la suocera, sa quanti record assurdi si sono inventati
pur di ammazzare il tempo? Lo dico ogni tanto, è tutto frutto
dell'esaurimento nervoso - ride - Ma questo show è lo specchio
dei tempi". Al suo fianco, arriverà anche un campione sportivo a
puntata, "sfidato" a cimentarsi in improbabili primati. E poi
l'olandese Kelvin De Ruiter, vincitore del 2021 della Champions
League degli Strongmen; Mr. Cherry, pluri recordman dal
Giappone; e, a Londra, Marco Frigatti con le imprese dal mondo.
Ma in questi sette anni è cambiata anche la tv. "Il
moltiplicarsi delle piattaforme ha moltiplicato l'offerta -
riflette -. Se una volta per un buon risultato puntavi al 20% di
share, oggi il 15% è già più che soddisfacente. Salvo ancora
alcuni casi 'bulgari' come Sanremo o la bravura di Maria De
Filippi, che ogni sabato sera riesce a mettere in fila il 30%
degli italiani. È cambiata anche l'impaginazione della tv: deve
essere tutto più veloce, meno pedante. Se uno ti dice 'Buonasera
signore e signori' già ti sei stufato". Poi si torna ai record,
perché Gerry Scotti ne detiene non pochi. Intanto i 40 anni di
Deejay Television, intuizione antesignana di Claudio Cecchetto
nata nel 1982 e approdata in tv al sabato sera due anni dopo.
"E' vero - sorride Scotti - intorno è cambiato tutto, ma sono 38
anni che ogni mattina varco lo stesso cancello, vado nello
stesso parcheggio. Oggi ho 65 anni e ogni tanto glielo mando a
dire: guardate che da pulcino sto diventando un cappone - ride -
L'altro record è che non credo esista un altro conduttore al
mondo rimasto per quarant'anni sotto contratto con la stessa
emittente". Mai avuto la curiosità di vedere com'era dall'altra
parte, in casa Rai? "Sono stato un paio di volte ospite in Corso
Sempione per delle interviste - risponde -. Ho fatto scattare
l'allarme. Devono avermi messo un microchip: appena entro in
quella via suona tutto. No, non mi hanno mai corteggiato dalla
Rai. Ammiccato sì, ma per un fedele come sono io, mi fa un
baffo. Bisogna sempre innamorarsi in due". E per questi 40 anni,
Gerry Scotti cosa vorrebbe in regalo? "Sono partito dalla
musica, oggi la mia confort zone è il quiz preserale. Con Lo
show dei record ho scoperto però che mi vengono bene le
interviste. Mi piacerebbe un programma un po' più di racconto.
Direi che oggi ho l'età giusta per raccontare un po' di cose".
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