di Francesco Gallo
Un Batman ultra noir, ma allo stesso tempo fragile come un
bicchiere di cristallo, un Batman un po' Kurt Cobain
tossicodipendente di verità e vendetta (VENGEANCE era il titolo
originale di questo reboot).
Un supereroe, infine, anche un po' sciamano dall'anima da
detective, che sembra però aver già conquistato la critica che,
a embargo appena finito, lo esalta.
C'è chi già definisce THE BATMAN di Matt Reeves "il miglior film
su Batman dai tempi de Il Cavaliere Oscuro di Nolan". Insomma un
buon viatico per la Warner Bros che guarda già con ottimismo al
box-office del prossimo weekend per questo Blockbuster che sarà
in sala dal 3 marzo (tranne in Russia dove è stata appena
bloccata l'uscita). ''Come fare un Bruce Wayne in un modo mai
visto prima?" Questo il quesito che si era posto il regista
Reeves. "Semplice - spiega lui stesso -: E se questo ragazzo a
cui è capitata una tragedia (quella appunto di assistere
all'omicidio dei genitori) diventasse per questo un solitario,
uno che non sa più cosa fare? Allora potrebbe trasformarsi in
una specie di ribelle, uno spericolato tossicodipendente. Perché
la verità in fondo è solo una specie di tossicodipendenza. La
droga di Batman - prosegue il regista - è la sua dipendenza
dalla vendetta. È insomma come un Batman/Kurt Cobain, il
frontman dei Nirvana." Inizio mistico, con in sottofondo l'Ave
Maria di Schubert e le immagini cupe del direttore della
fotografia Greig Fraser (candidato all'Oscar per DUNE), e subito
dopo, ad Halloween, la prima vittima di un serial killer, ovvero
il sindaco di una Gotham City troppo buia e dove piove sempre.
Robert Pattinson nei panni di Batman/Bruce Wayne è perfetto per
interpretare questo supereroe shakespeariano che si porta dietro
un'eredità pesante. A parte la tuta da pipistrello, insomma c'è
ben poco che si salvi dell'uomo pipistrello tradizionale in
questa rilettura di Reeves. Il nostro eroe vaga così con passo
pesante nella sua villa decadente seguito dal fedele maggiordomo
Alfred (Andy Serkis), o lo si ritrova per le strade di Gotham
City a picchiare teppisti in stile OLD BOY. In piena tradizione
invece il villain , ovvero l'Enigmista (Paul Dano), il criminale
che sta eliminando, uno ad uno, gli uomini più potenti della
città lasciando alle sue spalle enigmi. Si può dire sia
l'antagonista di Batman più spaventoso di sempre grazie alla
sola faccia extralarge di Paul Dano che, sola a volte, indossa
una simil-maschera antigas della prima guerra mondiale. Certo,
per il nostro supereroe, c'è la bella Selina Kyle/Catwoman (Zoe
Kravitz), sulla carta una perfetta ladra acrobata che ha un
debole più per i randagi della città che per i suoi abitanti (ma
fa eccezione per Batman). Insomma il Batman di Reeves rimane
piuttosto semplice, molto vulnerabile, eppure non molla mai,
come guidato dalla sua rabbia, dalla voglia di ricreare la notte
in cui i suoi genitori morirono. Dice con lucidità lo stesso
Pattinson del suo personaggio: "Ecco perché anche i suoi
combattimenti sono molto personali. È come se ogni volta
immagini che il suo avversario sia colui che ha ucciso i suoi
genitori". Ora che tutta questa impacciata e amletica umanità
passi allo spettatore e lo conquisti è una cosa plausibile, per
ora è quello che è successo alla critica.
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