"Settantacinque anni fa,
riconquistata la libertà, il popolo italiano poté, con il
referendum del 2 giugno 1946, scegliere il proprio destino. Lo
scrive il Capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio al
Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli.
"Il voto per la Repubblica consentì all'Italia di intraprendere
il percorso della democrazia, del progresso sociale, dello
sviluppo. Un passaggio storico tanto atteso e fondamentale per
tutti i cittadini duramente provati da una stagione di guerre e
dalla dittatura. Un patto di cittadinanza - prosegue Mattarella
- sancito dal suffragio universale che, per la prima volta,
includeva in maniera completa il voto femminile. Gli italiani e
le italiane, insieme, per una nuova Italia. Da allora il
processo di crescita e consolidamento della democrazia non si è
mai interrotto e ha superato altre terribili prove, come la
sfida del terrorismo. La Repubblica, in questi anni, ha
rafforzato costantemente il proprio prestigio con una autorevole
partecipazione alle Organizzazioni internazionali, dalle Nazioni
Unite, all'Alleanza Atlantica, alla Unione europea, di cui è
stata fondatrice ed è convinta e attiva sostenitrice. A questo
sforzo hanno contribuito in maniera significativa le Forze
Armate, legate alle Istituzioni della Repubblica e alla sua
Costituzione dallo speciale giuramento di fedeltà. Ad esse va la
riconoscenza del Paese per la dedizione al servizio e il valore
dimostrati anche nella complessa e delicata situazione
emergenziale che minaccia la nostra salute, il nostro benessere
e il libero esplicarsi delle nostre esistenze. Rinnovo, con
particolare commozione, la gratitudine del popolo italiano a
tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per l'Italia
e alle loro famiglie . La congiuntura sanitaria non consentirà,
per il secondo anno di seguito, di tenere la tradizionale
manifestazione nella quale si celebra anche l'abbraccio dei
cittadini alle Forze Armate. Mi è grato, in loro nome, in questo
giorno della Festa della Repubblica, esprimere ai militari di
ogni ordine e grado e al personale civile, l'apprezzamento per
l'insostituibile apporto offerto al bene comune. Viva le Forze
Armate, viva la Repubblica!»strette a convivere con un dolore
incolmabile.
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