"Sarebbe un onore per noi accogliere
papa Francesco a Teheran. Abbiamo le braccia aperte per il Santo
Padre. Cerchiamo sempre di far sì che questo si realizzi". Così
l'ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Iran presso la
Santa Sede, ayatollah Mohammad Hossein Mokhtari, ha risposto in
una conversazione con alcuni giornalisti italiani alla domanda
se si sia mai parlato di un possibile viaggio del Papa in Iran.
"E' una persona speciale - lo ha definito -, una persona
rispettosa per l'Iran come per le altre nazioni". "Da entrambe
le parti c'è questa intenzione per il viaggio - ha quindi detto
sul fatto se ci sia stato un invito ufficiale -. Come
ambasciatore penso sia meglio invitare prima il cardinale
segretario di Stato Pietro Parolin in occasione dei
festeggiamenti che presto faremo in Iran per i 70 anni delle
relazioni diplomatiche. Questo può essere un inizio".
Mokhtari ha riferito che "nell'ultima udienza che abbiamo
avuto col Santo Padre noi abbiamo proposto lo svolgimento di una
Conferenza di Pace con tutte le guide religiose. Potrebbe essere
la prima Conferenza che viene svolta da tutte le guide religiose
del mondo. Secondo me, se si terrà questa Conferenza, sarà più
importante anche delle Nazioni Unite: potrà anche ostacolare
tantissime guerre in futuro".
"La proposta era da parte mia, non della Guida Suprema. A
papa Francesco è piaciuta tantissimo, l'ha molto apprezzata - ha
aggiunto l'ambasciatore -. Se avrà luogo in futuro questa
Conferenza con tutte le guide religiose del mondo da tante
nazionalità, sicuramente avrà un risultato brillante". "Perché
noi crediamo che papa Francesco sia una delle guide veramente
più importanti, una delle persone che hanno portato un
avanzamento di questo dialogo interreligioso".
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il diplomatico ha
riucordato tra l'altro che "la religione, sia l'islam, sia il
cristianesimo, sia l'ebraismo, sempre invita la gente alla pace
e ad evitare la violenza. Tutti i profeti sono venuti per
questo. Quello che sta succedendo in Palestina non lo
consideriamo colpa dell'ebraismo, ma lo mettiamo a nome di un
governo che sta facendo tutto il contrario di quello che dice
l'ebraismo". "La religione permette che i bambini e le donne
inermi, che non hanno nessuna arma in mano, vengano assassinati?
- ha chiesto -. Si pensi che la religione ha persino dei
precetti su come si uccidono gli animali". "Israele ha sporcato
la faccia dell'ebraismo con tutto quello che sta facendo - ha
aggiunto Mokhtari -. Non hanno risparmiato neanche le chiese".
"Non sto parlando della gente - ha precisato l'ambasciatore
-, neanche della Torah, ma del governo che sta governando
Israele", guidato de Benjamin Netanyahu. "Noi riconosciamo lo
Stato di Israele, qui si tratta di un'altra cosa - ha proseguito
-. Ci sono anche tantissimi studiosi ebrei che non sono
d'accordo con i comportamenti sionisti di questo governo".
"Papa Francesco ha sottolineato tante volte, anche durante le
udienze, che ogni giorno sente il suo rappresentante a
Gerusalemme per sapere come sta la situazione - ha osservato
Mokhtari -. La religione dice che se sei un uomo ti deve essere
risparmiata la vita, indipendentemente dalla religione cui
appartieni. Già per il fatto che sei un essere umano devono
rispettarti, non ammazzarti".
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