L'80% dei 10mila soldati
dell'Operazione Frontera Norte, iniziata subito dopo gli accordi
raggiunti tra la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, e il
suo omologo statunitense Donald Trump, sono già stati dislocati
in punti di confine del nord del Messico. Lo riporta il sito del
quotidiano Milenio precisando che 2.200 effettivi, 1.500
dell'Esercito e 700 della Guardia nazionale, sono partiti oggi
dal Campo Militare 1-A di Naucalpan de Juárez, a 25 km da Città
del Messico.
Alle sei del mattino è iniziata anche la mobilitazione dalla
penisola dello Yucatán, con 990 elementi della Guardia
Nazionale, dagli stati di Campeche (270 soldati), e da quelli di
Mérida e Quintana Roo (con altri 720). Inoltre, 2.700 elementi
di unità militari provenienti dagli stati di Hidalgo, Tlaxcala,
Stato del Messico (Edomex), Puebla e Veracruz, sono già partiti
via terra.
In totale, dunque, oggi, 6.890 militari sono stati inviati
che si vanno ad aggiungere a quelli inviati ieri, oltre un
migliaio, che si sono già posizionati a Tijuana, la principale
città dello Stato della Baja California confinante con la
californiana San Diego, a Sonoyta, nello Stato di Sonora al
confine con l'Arizona e a Matamoros, nello Stato di Tamaulipas
di fronte al Texas.
I militari partiti oggi saranno dislocati nelle città di
Tijuana, Tecate e Mexicali (Baja California), ad Agua Prieta e
Sonoyta (Sonora), a Piedras Negras e Ciudad Acuña (Coahuila), a
Ojinaga, Puerto Palomas e Ciudad Juárez (Chihuahua) e nella
città di Colombia (Nuevo León) e di Playa Bagdad e Ciudad Mier
(Tamaulipas).
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