La procura di Prato ha concluso le
indagini sulle alluvioni del novembre 2023 - che causarono la
morte di due persone ipotizzando i reati di omicidio colposo e
disastro colposo per sindaci, vicesindaci e assessori dei Comuni
di Prato e Montemurlo, di dirigenti tecnici e di responsabili
della protezione civile di entrambi i Comuni, di figure apicali
del Genio civile della Regione Toscana, dei direttori pro
tempore al IV Tronco di Autostrade per l'Italia. Indagati anche
appartenenti al Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno per falso
ideologico in atto pubblico. Lo riporta una nota del procuratore
Luca Tescaroli.
Il reato di falso ideologico è stato contestato dalla
procura pratese a membri del Consorzio di Bonifica 3 del Medio
Valdarno perché fecero un lavoro di "somma urgenza disposto
all'indomani" delle alluvioni che avevano colpito il paese di
Bagnolo di Sotto, nel comune di Montemurlo, dove il torrente
Bagnolo esondò con violenza nell'abitato. Le alluvioni sono
quelle del 2 e 3 novembre 2023. A Montemurlo (Prato) morì Alfio
Ciolini, 85 anni, per l'esondazione del torrente Bagnolo annegò
in mezzo metro d'acqua in casa. L'anziano viveva da solo e aveva
problemi di deambulazione, cadde nella concitazione di quei
momenti. A Prato la vittima fu Antonio Tumolo, 84 anni, travolto
dalla piena del torrente Bardena nel quartiere di Villa Fiorita:
il cadavere fu ritrovato cinque giorni dopo in un vivaio a Iolo,
un altro quartiere dove lo aveva trascinato la corrente. Il
procuratore Tescaroli riporta nella nota le vicende di un cinese
di 52 anni, "in serio pericolo di vita" e "miracolosamente
scampato alla morte", e quella di un italiano salvato dal
coraggio di un uomo dell'Honduras che, rischiando a sua volta la
vita, attraversava le acque delle esondazioni legandosi una
corda intorno al corpo per andare a recuperare l'altro, in
grande difficoltà per la corrente.
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