La crescita dell'Italia, che parte da
trend acquisito pari a zero, si attesterà nel 2025 al +0,4%:
peggiorano il deficit, dal 3,3 al 3,6% del pil, e portando il
debito, che aumenta di 1,5 punti, a quota 138,4% del Pil. Il
2024, invece, dovrebbe chiudersi con un Pil reale di +0,6/+0,7%.
Sono i nuovi calcoli aggiornati dell'Osservatorio dei conti
pubblici italiani (Ocpi) dell'Università Cattolica di Milano,
pubblicati dopo i dati del Pil diffusi dall'Istat. Per il
report, comunque, "questo non causerebbe problemi per il
rispetto delle regole europee" se non per il ritardo di un anno
della riduzione del deficit sotto il 3%. Il deficit potrebbe
essere "contenuto se il Governo decidesse di non utilizzare il
gettito del concordato preventivo biennale per tagliare
l'imposizione (ndr. ridurre l'Irpef)". "Non servirà una
manovra", afferma il direttore dell'Ocpi Carlo Cottarelli
all'ANSA, senza però nascondere i possibili rischi sulla
crescita dei dazi Usa e anche delle elezioni tedesche.
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