"Il famoso Green deal purtroppo è
congegnato in maniera tale da favorire la scomparsa di
costruttori europei, una sorta di suicidio assistito" e comunque
"sarebbe meglio capire che le aziende cinesi non si combattono
con i dazi, che non servono a niente. O si combattono con il
prodotto o è meglio lavorarci insieme". Così Alfredo Altavilla,
Special advisor per l'Europa di Byd, produttore cinese di auto
elettriche, durante la presentazione a Milano del libro 'Le
grandi ipocrisie sul clima' di Roger Abravanel e Luca D'Agnese
edito da Solferino.
"L'imposizione di dazi sulle auto cinesi non solo ha sortito
zero effetti ma ha ulteriormente rallentato il processo di
innovazione e di scambio di tecnologie possibili con la Cina" ha
spiegato. "Secondo me l'unica strada che ha l'industria
europea per continuare ad avere una sua competitività è
collaborare con i costruttori cinesi che su tecnologie come
l'elettrico o la guida autonoma sono troppo avanti" ha aggiunto
Altavilla.
"Dobbiamo tutti imparare a difendere il concetto che per
legge non si può stabilire quello che il cliente compra. Quando
si è passati alle reti 5g nessuno ha detto che non si doveva più
comprare il 4G - ha proseguito -. Nel settore delle auto
qualcuno ha detto che dal 2035 non si comprano più prodotti
termici. Andare contro il mercato è perdente per definizione. Il
settore ha bisogno di una regolamentazione più intelligente".
Insomma, secondo Altavilla, sempre in relazione al rapporto
con le aziende cinesi, "se il nemico non posso batterlo, mi ci
alleo e questa è la risposta più saggia per l'industria europea"
ha concluso.
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