""Non penso che i giudici abbiano
messo nel mirino mia sorella ma mi stupisce che le vengano
addebitate numerosissime cose che non ci sono. Questo mi ha
molto incuriosita perché una cosa falsa può essere una svista,
due cose false possono essere una svista, tre cose false possono
essere una svista ma quattro cose diventano una strategia e
allora mi interrogo sulla strategia. Dopodicché chiederò a mia
sorella cosa ne pensa, se trova un minuto mentre stipa tutta
gente, dei gangli dello Stato". L'ha detto la premier Giorgia
Meloni alla domanda su un'eventuale inchiesta per traffico di
influenze a carico di sua sorella, Arianna Meloni che è
responsabile politica di Fratelli d'Italia.
"Non ho mai parlato di complotto - ha proseguito -. Ho detto
che mi ha incuriosito il continuo voler raccontare attorno alla
figura di Arianna Meloni cose che non erano vere. Per mesi c'è
chi ha detto "Arianna ha fatto questo" e non lo aveva fatto,
"Arianna ha fatto quest'altro" e non lo aveva fatto. Cosa è
questo? Immagino una strategia, altrimenti sarebbe cialtroneria.
Non la magistratura, a livello politico, con questo gettare
fango". "Non ho mai detto che ci sia un complotto. Poi che io
possa avere diversi avversari non mi sembra una grande notizia.
Mondi, ambienti, gruppi di potere che avevano rapporti migliori
con il potere politico precedente e ora sono innervositi, è
scontato", ha aggiunto.
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