La quantità massima di euro digitale
nell'area dell'euro non dovrebbe superare 1.700 miliardi. E'
quanto emerge da un lavoro di analisi diffuso da Bankitalia per
stimare la quantità massima di euro digitale che risulti
coerente con una ordinata attuazione della politica monetaria
nell'area dell'euro.
"Stimiamo che, per una ordinata attuazione della politica
monetaria, la quantità massima di euro digitale non dovrebbe
superare 1.700 miliardi di euro. Tale risultato - si legge
nell'analisi condotta da Annalisa De Nicola e Michelina Lo Russo
- tiene conto dell'esistente eterogeneità tra i paesi e le
banche nell'area dell'euro e della necessità di garantire che
nessun sistema bancario nazionale si trovi ad affrontare una
crisi di liquidità a seguito dell'introduzione dell'euro
digitale".
In particolare, l'analisi si propone di valutare se dopo
l'introduzione dell'euro digitale la liquidità aggregata
rimanente nell'area dell'euro sia sufficiente per ancorare i
tassi a breve termine al tasso sulla deposit facility; se i
settori bancari nazionali dell'area sono in grado di soddisfare
in larga misura la domanda di euro digitale con l'utilizzo delle
riserve in eccesso e un maggiore ricorso al credito di banca
centrale".
L'analisi, inoltre, "suggerisce l'importanza, nell'assetto
operativo dell'Eurosistema, di operazioni di rifinanziamento a
fronte di una gamma estesa di garanzie, dato il loro ruolo
cruciale nel consentire alla banca centrale di assorbire
elasticamente il fabbisogno aggiuntivo di riserve derivante
dall'introduzione dell'euro digitale".
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