Un inno al ciclismo. Questo è stata la 116/a edizione della Milano-Sanremo, conclusasi dopo 289 chilometri con l'emozionante volata in via Roma tra tre dei favoriti: Mathieu van der Poel, Filippo Ganna e Tadej Pogacar.
Allo sprint ha avuto la meglio l'olandese, che è scattato al cartello dei 300 metri senza lasciare speranze all'italiano, spossato dalla rincorsa ai due rivali ripresi solo a -2 chilometri dall'arrivo, e al fuoriclasse sloveno, il quale aveva provato di tutto nelle salite per scrollarsi i rivali di dosso.
Per il nipote di Raymond Poulidor si tratta della settima vittoria in una classica monumento, la seconda sulla Riviera dopo quella ottenuta due anni fa, mentre il campione del mondo in carica ha dovuto rimandare ancora il successo in una corsa che era tra i suoi principali obiettivi per l'inizio della stagione. Da incorniciare la prova di Ganna, capace di tenere il passo e poi di contendere la vittoria a quelli che ha definito "due campioni pazzeschi. E' stato un onore far parte di questo terzetto
". Pogacar si è impegnato al massimo e ha corso tutti i rischi possibili, lanciando uno dei suoi affondi di solito letali fin dalla Cipressa, la penultima salita, a circa 25 chilometri dal traguardo. Sostenuto dai compagni di squadra Tim Wellens e Jhonatan Narvaez, lo sloveno ha attaccato più e più volte, mettendo alla frusta tutti gli altri favoriti.
Solo in due sono riusciti a tenergli testa e il trio ha ampliato il proprio vantaggio nel tratto pianeggiante che portava all'ultima salita, il Poggio, dove Pogacar ha accelerato altre tre volte ma senza riuscire a togliersi dalla ruota van der Poel, in grado anche di cercare a sua volta un allungo. Ganna è rimasto arretrato ma con pochi secondi di distacco e quando la strada è tornata pianeggiante è riuscito a riportarsi sulla coppia di testa. Inevitabile lo sprint a tre, dove van der Poel era, ed è stato, il più veloce dei tre. L'australiano Michael Matthews ha regolato il gruppo inseguitore, arrivato a 43 secondi.
"Sapevamo che Pogacar avrebbe dato il massimo, ma io avevo le gambe per rispondere - ha commentato il portacolori della Alpecin-Deceuninck -. Questo è il terzo anno di fila che vinciamo qui con la squadra (nel 2024 ha trionfato Jasper, Philipsen, oggi caduto ndr). Conquistare la Sanremo è già speciale ma condividere il podio con questi due grandi campioni - ha aggiunto - è un onore, sono felicissimo".
Ganna non può non avere qualche rimpianto, ma è ben difficile attribuirgli qualche colpa per un successo solo sfiorato, mentre tutta l'Italia sperava di veder di nuovo trionfare un azzurro sette anni dopo Vincenzo Nibali "Ho dato tutto me stesso, fino alla fine, e la squadra è stata incredibile - ha affermato il campione azzurro -. Forse non avrei dovuto lasciare van der Poel sul rettilineo finale, ma era una scheggia e io avevo perso dieci anni di vita nel tentativo di stare al passo con loro e poi chiudere il gap. In ogni caso, è stato un onore far parte di questo terzetto, sono due campioni pazzeschi".
Alla fine, è Pogacar a non poter nascondere la delusione: "Analizzeremo per vedere se abbiamo commesso errori ma penso che abbiamo fatto una buona prova. Abbiamo provato tutto, abbiamo reso la gara esplosiva. Ma oggi c'erano due corridori più forti di me. Ci sarà un'altra possibilità l'anno prossimo". Per chi ha vinto tutto, o quasi, la Sanremo resta ancora un tabù, ma la promessa che tornerà per riprovarci è garanzia di spettacolo e altri brividi, come quelli di oggi.
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