L'Uci, che è stata coinvolta nel
trasferimento e nell'ospitalità di corridori dall'Ucraina e
dall'Afghanistan, ha accolto una delegazione del Cio - guidata
dal presidente Thomas Bach - nell'Uci World Cycling Center ad
Aigle (Svizzera). La delegazione del Cio ha incontrato gli
atleti ucraini di BMX Racing, mountain bike e pista in
allenamento sulla pista BMX, sul pump track e sul velodromo del
centro, poi hanno dialogato con i 32 atleti e allenatori
ucraini, ma anche con i 23 afgani delle discipline su strada. Il
presidente della Federciclismo afgana, Fazli Ahmad Fazli, era
presente all'incontro con la delegazione del Cio. Dallo scoppio
della guerra in Ucraina nel febbraio di quest'anno, l'Uci ha
anche lavorato a stretto contatto con il presidente del Comitato
olimpico nazionale ucraino e membro del Cio, Sergej Bubka, e
l'Unione Europea di ciclismo, presieduta da Enrico Della Casa.
"L'Uci e il nostro World Cycling Center s'impegnano per il
benessere dell'intera famiglia di ciclisti - ha detto il
presidente dell'Uci, David Lappartient -. Con l'attuale crisi in
Afghanistan e in Ucraina era ovvio che avremmo dovuto mettere le
nostre strutture ricettive e d'allenamento a disposizione degli
atleti in pericolo nei rispettivi paesi. L'intero movimento
olimpico sta facendo del proprio meglio per aiutare tutti gli
atleti in questi tempi difficili, è stato un piacere e un onore
accogliere ad Aigle i rappresentanti del Cio e del Comitato
Olimpico Nazionale ucraino. È importante che questi giovani
ciclisti si sentano supportati, sono sicuro che le attività
svolte qui ad Aigle rafforzeranno il loro senso di sicurezza".
"È stato particolarmente toccante vedere che gli atleti
ucraini e afgani stanno entrambi beneficiando della solidarietà
del movimento olimpico - ha aggiunto il presidente del Cio,
Thomas Bach -. Questo riflette il vero spirito olimpico.
Continueremo a sostenere gli atleti ucraini e afgani nello
stesso modo in cui supportiamo altri membri della comunità
olimpica globale che sono colpiti da guerre e aggressioni".
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