Quattro a uno contro il Lecce e
ventuno punti. Ma Nicola, alla vigilia della trasferta del
Cagliari a Torino, venerdì alle 20.45, è realista: "Un punteggio
che gratifica, ma noi non dobbiamo vivere di picchi, piuttosto
di equilibrio. Perchè - spiega il tecnico nella conferenza
stampa della vigilia - bisognerà lottare sino alla fine: ventuno
punti ok ma, per come si stanno mettendo le cose, ne serviranno
altrettanti".
Per questo anche la sfida di domani per l'allenatore rossoblù
è importantissima: "Pronti a dare il meglio di noi stessi",
promette. E, visto che porta bene, Nicola ha inventato un altro
gioco di parole: "Ci vuole cuore e cioè compattezza-coraggio,
unità, organizzazione, resilienza ed efficacia". Nessuna
anticipazione sulla formazione, l'unica certezza è Caprile in
porta.
Il successo con il Lecce è arrivato dopo i cambi: "In realtà
- sottolinea Nicola - avevamo creato molto anche nel primo
tempo, solo che nei primi dieci minuti della ripresa ho notato
che non avevamo quella velocità necessaria a una partita che si
stava evolvendo in un certo modo". Ma la testa è al Torino:
"Una squadra che cambia modulo anche durante la partita, un
avversario tosto e qualitativo. Noi - incalza il mister -
dobbiamo continuare a spingere, io rimango con i piedi per terra
e la testa tra le nuvole, anche io sogno, abbiamo le nostre
ambizioni, ma è importante mantenere anche la giusta umiltà".
Mercato ancora aperto: "C'è un direttore sportivo che sta
lavorando - precisa l'allenatore rossoblù -, ma chi viene qui
deve sapere dove sta arrivando, altrimenti può stare dov'è.
Fermo restando che sono contento di quello che ho, vediamo che
cosa può essere utile". Mina? "Giocatore fisico, ma leale. Non
mi piace l'appellativo di provocatore", risponde Nicola.
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