"Dobbiamo stare sempre
attenti, per tutta la partita. Nel secondo tempo abbiamo
concesso qualcosa: per questo continuavo a richiamare i miei
giocatori. Veniamo da esperienze in cui sullo 0-2 a fine primo
tempo ci abbiamo rimesso dei punti, ma oggi l'atteggiamento è
stato quello giusto". Così Stefano Pioli commenta la vittoria
del suo Milan a Empoli.
Per la seconda parte del campionato "serve un girone
nettamente superiore rispetto a quello di ritorno dell'anno
scorso. Quest'anno dobbiamo fare meglio. Abbiamo buttato via dei
punti, ma ora vogliamo tornare a giocare come sappiamo fare".
"Credo che il momento negativo lo abbiamo alle spalle - dice
ancora -. Ma è inutile pensare a ciò che potevamo fare perché ci
sono ancora tante partite e tante possibilità affinché anche
questa stagione possa essere positiva. Siamo in crescita e
stiamo giocando a un buon livello. Ora abbiamo l'Atalanta in
coppa, una competizione alla quale teniamo, e daremo il
massimo". Poi una battuta su Theo Hernandez: "è fortissimo,
dotato di intelligenza sul campo e fisicità che pochi hanno nel
mondo. Si sta applicando con un'intensità e un'attenzione da
centrale che a volte non ha messo sul campo da terzino. Oggi non
ha sbagliato un intervento".
Andreazzoli ha visto il suo Empoli andare sotto dopo poco più
di 10 minuti di gioco: "Il Milan ha una qualità estrema e nel
computo della gara abbiamo fatto quanto loro - osserva -, certo
il Milan lo ha fatto con più qualità. Non basta solo l'impegno
quando giochi contro squadre del livello dei rossoneri".
Sull'infortunio di Ebuehi: "siamo stati costretti a metterlo in
campo dopo che mercoledì e giovedì aveva avuto un po' di
influenza. Oggi ne avevamo la necessità, e adesso di cinque
terzini non ne abbiamo uno a disposizione. L'impegno profuso è
tanto e quello raccolto è poco". Per il tecnico "dispiace vedere
questo risultato, a mio avviso è immeritato. Il secondo tempo lo
abbiamo perso ai numeri, dispiace per il terzo gol subito. Ce
l'abbiamo messa tutta, ma loro ti mandano fuori tempo,
palleggiano, verticalizzano, e alla fine la fatica è doppia".
Per Andreazzoli "purtroppo ci manca la realizzazione, vuoi per
incapacità o per situazioni. Non siamo realizzativi".
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