Sciarpe, maglie e coccarde biancocelesti, sguardi tristi e occhi lucidi. Oggi al Campidoglio si è tenuta la camera ardente di Vincenzo D'Amico, il 'cucciolo' della Lazio scudettata del '74, e tantissimi tifosi si sono recati a rendere omaggio al fantasista. Insieme alle centinaia di persone, di tutte le età ma soprattutto ultracinquantenni venute a salutare il feretro di D'Amico, anche molti volti del giornalismo, come Gianni Bezzi e Marino Bartoletti. D'Amico infatti nel post carriera era divenuto un apprezzatissimo commentatore televisivo. Presenti anche sportivi simbolo della lazialità, come l'ex schermidore Stefano Pantano, e tanti dirigenti sportivi, dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, a quello della Ldn, Giancarlo Abete. Un mazzo di fiori della Lazio e' stato posto alla base del feretro, e diversi dirigenti di staff, marketing e ufficio stampa hanno salutato la bandiera biancoceleste, in testa lo storico team manager Maurizio Manzini. "Vincenzo D'Amico è una figura straordinaria, che ha fatto la storia del calcio e di questa città - ha detto, emozionato, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri - E' stato uno dei grandi sportivi di Roma, oggi c'è la camera ardente, dopo rifletteremo su come ricordarlo al meglio". La Lazio del '74 "era una vera squadra, dove erano tutti fondamentali ma nessuno indispensabile", ricorda il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. "Se ne va un grande - aggiunge il governatore del Lazio, Francesco Rocca - Nelle mie memoria di ragazzo c'è la figura splendida di un giocatore raffinato, che mostrò la sua raffinatezza anche da commentatore sportivo".
D'Amico, l'arrivo del feretro in Campidoglio per la camera ardente
Il Sindaco di Latina Matilde Celentano ha proclamato lutto cittadino per martedì 4 luglio 2023, in concomitanza con i funerali. "È con profonda tristezza - ha commentato il Sindaco Matilde Celentano - che ho appreso della grande perdita di Vincenzo D'Amico, ex calciatore di primissimo piano, protagonista dello storico scudetto della Lazio e volto della tv sportiva italiana. Nella sua brillante carriera che l'ha portato a soli 19 anni a diventare campione d'Italia non ha mai dimenticato la sua Latina. Il mondo del calcio, così come la città dove è nato e cresciuto, perdono un grande personaggio, un grande uomo e un grande concittadino. Da subito mi sono attivata - ha continuato - per onorare al meglio la sua figura e, dopo un confronto con i familiari e in particolare con il fratello Rosario, il Comune che rappresento ha deciso di proclamare lutto cittadino. Un gesto simbolico in segno di riconoscenza.

"Leggenda biancoceleste e coraggioso capitano nei momenti difficili della Società". Così il presidente Claudio Lotito e tutta la Lazio "con estremo dolore e profonda commozione" per la notizia della scomparsa di Vincenzo D`Amico, protagonista indiscusso dello scudetto 1973/74. "Vincenzino, come tanti lo hanno sempre continuato a chiamare - scrive il club sul sito -, ha fatto innamorare i tifosi di diverse generazioni con le sue magie in campo e il suo infinito attaccamento alla maglia". D`Amico ha giocato nella Lazio dal 1971 al 1980 e, dopo un anno al Torino, dal 1981 al 1986. Il presidente Lotito, a nome di tutto il club, rivolge alla sua famiglia e ai suoi cari le più sincere condoglianze. "Non ti dimenticheremo mai, Vincenzo!"
"Uno dei simboli di un'epoca di rivalità. La Roma si unisce al cordoglio per la scomparsa di Vincenzo D'Amico e si stringe al dolore dei suoi familiari". Con questo tweet sul proprio profilo il club giallorosso commemora Vincenzo D'Amico, ex calciatore dello scudetto del '74 della Lazio
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