"I dirigenti delle squadre di calcio
non fanno abbastanza per combattere il razzismo e
l'antisemitismo all'interno delle tifoserie. La parte 'sana' dei
tifosi deve isolare le minoranze razziste e antisemite". E'
quanto ha dichiarato il professor Michele Sarfatti, studioso
della persecuzione antiebraica e della storia degli ebrei in
Italia nel XX secolo, intervistato dal direttore di Sky Sport
Federico Ferri nel corso dell'evento "Sky inclusion days con
figli ≠ genitori", organizzato da Sky in collaborazione con
l'associazione non profit Lidia Dice.
Una due giorni di testimonianze, performance, workshop,
incontri e dibattiti che è iniziata ieri 14 maggio e proseguirà
anche oggi 15 maggio a Milano, presso il Museo Nazionale Scienza
e Tecnologia Leonardo da Vinci, per riflettere sul tema del
rapporto con la diversità in tutte le sue declinazioni: dalla
parità di genere ai diritti delle persone Lgbtq+, dalla
disabilità alla body positivity, dal background etnico
all'inclusione digitale e a quella del linguaggio, con uno
sguardo sempre attento al confronto tra generazioni e al
rapporto tra genitori e figli.
Il professor Sarfatti ha anche lanciato una proposta: "alla fine
di ogni campionato bisognerebbe creare un premio destinato alla
squadra di calcio che fa di più contro il razzismo e
l'antisemitismo, un riconoscimento a chi agisce per mantenere un
clima di civiltà negli stadi".
L'evento è disponibile in diretta sul canale 501 di Sky e in
streaming su skytg24.it. Collegamenti e aggiornamenti anche su
Sky TG24 e su Sky Sport 24.
RTL 102.5 - radio ufficiale dell'evento - seguirà la due giorni
con interviste e approfondimenti.
"Sky inclusion days con figli ≠ genitori" si avvale del
patrocinio di: Comune di Milano, Corecom Lombardia, Consolato
Generale degli Stati Uniti, Camera di Commercio Americana,
Camera di Commercio Britannica.
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