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Morbidelli mondiale, un sogno su orme Rossi

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Morbidelli mondiale, un sogno su orme Rossi

Primo titolo per pilota romano, a Tavullia per diventare campione

ROMA, 02 novembre 2017, 17:14

Redazione ANSA

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Franco Morbidelli © ANSA/AP

Franco Morbidelli © ANSA/AP
Franco Morbidelli © ANSA/AP

Papà romano, già lui motociclista, mamma brasiliana di Recife, Franco Morbidelli - detto 'il Morbido' - con il terzo posto di Sepang ha vinto il suo primo mondiale, che coincide con il primo di un italiano nella classe Moto2. L'ultimo titolo tricolore in assoluto risaliva al 2009, con Valentino Rossi in MotoGp, l'ultimo nella classe intermedia a Marco Simoncelli, nel 2008, quando si correva sulle 250.
    "E' un sogno che diventa realtà - le sue prime parole - Non vedo l'ora di tornare a casa per festeggiare con famiglia e amici. Se penso che l'anno prossimo sarò fianco a fianco con Valentino Rossi, che mi ha addirittura festeggiato in pista appena tagliato il traguardo, non posso che essere al settimo cielo". Il forfait di Luthi lo ha promosso ancor prima di correre: "Mi dispiace per Thomas, mi sono svegliato già campione del mondo, ma per me non lo ero ancora. Mi sono sentito tale solo dopo la bandiera a scacchi".
    Nato nella Capitale (quartiere San Giovanni), 'Frankie' Morbidelli compirà 23 anni il prossimo 4 dicembre. A nove mesi era già su una 'quasi moto' costruitagli dal padre con tanto di rotelline. A due anni sale in sella ad una minimoto. Quando il figlio ne aveva 10, Livio vende l'officina meccanica e trasferisce la famiglia a Tavullia, ritenendolo "l'unico luogo dove far diventare Franco un campione delle due ruote".
    E lì, su invito di Graziano Rossi, padre di Valentino ed amico del padre, Franco prende contatto con il mondo delle corse. Conoscendo anche la famosa 'cava', dove Valentino si allena. A 11 anni i primi test sulle 125 su una pista in Sardegna. Per la famiglia è un investimento pesante sul futuro del ragazzo, che dimostra talento, ma deve avere tempo di crescere. Tempo che improvvisamente incomincia a scorrere più veloce nel gennaio 2013, quando Livio muore tragicamente.
    Il ragazzo, allora 18enne, si preparava a disputare l'Europeo Superstock 600. Poteva essere la fine di una carriera ancora tutta da costruire. Invece Franco trova la forza di reagire e quell'Europeo addirittura lo vince, in sella ad una Kawasaki ZX-6R del San Carlo Team Italia.
    La sua guida pulita, veloce ma precisa, molto tecnica e matura per la sua età, lo mettono in evidenza e nello stesso anno esordisce in Moto2, disputando i gran premi di San Marino, Giappone e Comunità Valenciana sulla Suter MMX2 del team Gresini Racing. Nel 2014 diventa pilota titolare nel team Italtrans Racing, che gli affida una Kalex. Chiude il mondiale in 11/a posizione, l'anno dopo è 10/o, nel 2016 quarto.
    Manca il sigillo della prima vittoria. 'Il Morbido' la teneva da parte per il 2017. Arriva subito, in Qatar, insieme alla prima pole. E' il trampolino di lancio. Non si fermerà più, volando verso quell'iride che papà Livio aveva visto nel suo destino prima ancora che imparasse a camminare. Un predestinato, che la MotoGp attende a braccia aperte. Lo attende una Honda del team Estrella Galicia, lo stesso con cui ha vinto in Moto2. E le sfide con Valentino, non più nella cava, ma sua pista mondiale.
   

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