Mentre l'Emilia si prepara a ricordare il terremoto di dieci anni fa, dal tribunale civile di Modena arriva una sentenza che per la prima volta mette nero su bianco delle responsabilità, di ambito civile, appunto, collegate alle morti degli operai tra le macerie dei capannoni crollati il 29 maggio del 2012.

La sentenza infatti entra nel merito della tragedia della Haemotronic di Medolla, dove morirono quattro lavoratori. Nello specifico il giudice Michele Cifarelli, della seconda sezione civile, nell'atto di 22 pagine tratta i decessi del 24enne Biagio Santucci e del 33enne Giordano Visconti, stabilendo un risarcimento, a favore dei parenti che avevano fatto causa di un milione e mezzo di euro.
Ai parenti di Biagio Santucci (alla madre, ai fratelli e ad altri familiari) andrà all'incirca un milione di euro e a quelli del 33enne Giordano Visconti (alla madre e al fratello) mezzo milione di euro.
Il tribunale civile modenese riconosce la responsabilità di Haemotronic rispetto ai due decessi sulla base dell'articolo 2087 del codice civile in materia di tutela del lavoro. Nella sentenza si pone infatti l'accento sul fatto che il sopralluogo da parte di un ingegnere fatto all'interno del capannone della Haemotronic dopo la scossa del 20 maggio per verificarne l'agibilità non poteva bastare a garantire una rivalutazione del rischio da parte dell'azienda a fronte, appunto, della scossa che era già stata registrata nel Modenese e di quelle che continuavano ad avvertirsi in tutto il territorio.
"Il fatto che - scrive a questo proposito il giudice - pochi giorni prima si sia verificato in zona prossima un terremoto con morti e feriti, costituisce, rispetto al rischio sismico, proprio quel fatto cui il legislatore riconnette l'obbligo di rivalutazione del rischio". Il giudizio di agibilità, aggiunge il giudice Cifarelli, "non rappresenta una analisi di sicurezza né la sostituisce (...) non è di carattere definitivo, ma temporaneo; non ha, infine, un obiettivo preciso in termini di rischi". Haemotronic, in sostanza, "è inadempiente all'obbligo di prevenzione, per aver consentito la ripresa dell'attività dei dipendenti all'interno del capannone".
L'inchiesta penale relativa ai quattro decessi avvenuti nel crollo della Haemotronic di Medolla, dove si ipotizzata l'omicidio colposo, è stata archiviata nel 2016 e ha stabilito che, in sostanza, l'azienda rispettò quanto prevedevano le norme dell'epoca, ma erano proprio le norme, nel 2012, a non essere adeguate rispetto ad un evento quale un terremoto di quella portata. La notizia della decisione del tribunale civile di Modena è stata accolta dai parenti delle vittime: "Ciò che posso dire per il momento - le parole di Anna Cannavacciuolo, madre di Biagio Santucci - è che almeno in parte giustizia è stata fatta. Qualcosa evidentemente si è mosso".
Dieci anni fa il sisma in Emilia, il ricordo dei Vigili del fuoco
Il governatore Stefano Bonaccini ieri è intervenuto ricordando il grande sforzo fatto dall'Emilia tutta per la ricostruzione: "Presenteremo al presidente Mattarella una parte d'Italia che funziona bene. Dopo 10 anni, avere pienamente ricostruito quasi il 95% di ciò che era distrutto o inagibile per un terremoto che si stima attorno ai 13-14 miliardi di euro di danni è qualcosa di molto importante. Abbiamo deciso di non fare delle new town ha sottolineato Bonaccini - ma di rischiare di metterci qualche anno in più e fare in modo che le persone tornassero a vivere esattamente come facevano prima".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA