E' il prelato cui Francesco aveva affidato la sua ultima "creatura", il sinodo e il percorso della chiesa sinodale.
Maltese, affabile, un inglese e un italiano fluente, il cardinale Mario Grech potrebbe essere una carta coperta nella linea della continuità per il conclave.
Attualmente viene collocato sul fronte progressista, quello più in sintonia con l'approccio pastorale di Bergoglio, ma non è sempre stato così. All'inizio del suo percorso sacerdotale, non era catalogabile tra gli innovatori, poi la missione di rendere la chiesa meno verticistica affidatagli da Francesco deve averlo avvicinato alle posizioni dell'ultimo pontefice, conferendogli un ottimo profilo da mediatore.
Grech, infatti, è molto conosciuto tra i porporati ed è avvezzo al dialogo: negli ultimi anni, per il suo ruolo, ha incontrato una pletora di cardinali e alti prelati, ricercando sempre un punto di equilibrio tra aperturisti e conservatori. Di suo, è favorevole all'accoglienza delle persone Lgbt nella chiesa, perché - come spiegò anni fa in un'intervista ad un quotidiano locale - chiunque chiede aiuto per scoprire Gesù Cristo non va ostacolato.
Nato a Qala (nell'isola maltese di Gozo) sessantotto anni fa, Grech sente maturare la vocazione al sacerdozio da ventenne: così, segue prima il corso di filosofia e poi quello di teologia presso il seminario del Sacro Cuore dell'isola. Ordinato sacerdote nel 1984, viene invitato a Roma, dove consegue la licenza in "utroque iure" presso la pontificia università lateranense. Poi, ottiene anche il dottorato in diritto canonico alla pontificia università "San Tommaso d'Aquino" con la tesi "L'armonizzazione delle dimensioni religiosa e civile dei matrimoni canonici a Malta".
Durante il soggiorno di studi nella capitale, svolge l'attività pastorale presso la chiesa dell'assunzione di Maria, lavorando come esperto di diritto canonico presso il vicariato ed il tribunale della rota romana. Quando torna in patria, diventa parroco nella parrocchia di Kercem, vicario giudiziale della diocesi, membro del tribunale metropolitano di Malta, insegnante di diritto canonico in seminario e membro del collegio dei consultori, del consiglio presbiterale e di altre commissioni diocesane. L'ascesa nei ranghi della chiesa è avviata: nel 2005 Benedetto XVI lo nomina vescovo di Gozo; nel 2020 per volontà di Francesco diventa segretario generale del sinodo dei vescovi; due mesi dopo è cardinale. Negli anni prende posizione, in linea con Bergoglio, anche sul tema dell'immigrazione, sostenendo che l'Europa deve trovare una soluzione e che "c'è un populismo falso nella società di oggi".
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