Anche tra quanti gli erano vicinissimi in questi anni, per ora affiorano solo ipotesi: "il regalo di un amico tra i tanti che aveva", oppure, "potrebbe aver attinto dalle numerose donazioni che riceveva, del resto era nel suo stile pagare tutto da sé come fece anche appena eletto quando andò a saldare il conto alla casa del clero di via della Scrofa. Di norma a questo genere di spese avrebbe pensato il Vaticano tramite il Governatorato ma il suo stile personalissimo si riscontra anche in questa scelta". Resta ancora avvolto nell'ombra il misterioso benefattore che ha pagato le spese della tomba di papa Francesco, già pronta nella basilica di Santa Maria Maggiore, una delle cinque basiliche papali romane, da sempre legata a un forte rapporto con la nobiltà spagnola e guidata dal Capitolo Liberiano.
Intanto, proprio a Santa Maria Maggiore, pur nella consegna del silenzio ricevuta non appena si è diffusa la notizia della morte del Pontefice, qualche canonico del capitolo come l'ottantenne Maestro di musica sacra, mons. Valentino Miserachs Grau si allarga in un sorriso: "Lui desiderava moltissimo essere sepolto qui e noi siamo pronti ad accoglierlo". Mons. Miserachs ha da poco finito di celebrare nella Cappella dove è custodita l'Icona della Salus populi romani, la Madonna tanto cara a Francesco, tanto da averla omaggiata oltre cento volte.
Poco distante, c'è proprio la nicchia che riceverà la bara del Pontefice. Si tratta di una nicchia nella Cappella Paolina, dove sono già sepolti San Pio V e Paolo V Borghese. Alla nicchia si accede o dal lato sinistro della navata centrale (ora c'è una struttura di legno con un lucchetto a impedire l'accesso e coprire la visuale) oppure dalla cappella Paolina stessa, dopo aver oltrepassato la Cappellina di Santa Francesca Romana della famiglia Sforza.
"Desidero che il mio ultimo viaggio terreno si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all'inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico", ha scritto Francesco nel testamento con la data del 29 giugno 2022 e rivelato soltanto ieri sera. "Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale. Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l'unica iscrizione: Franciscus. Le spese per la preparazione della mia sepoltura saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a Mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano", nel frattempo divenuto cardinale.
"Si tratta di un luogo stretto - spiega all'ANSA monsignor Miserachs -, lo ha scelto lui per la sua forte devozione mariana e perché è un luogo umile". La tumulazione avverrà sabato, dopo i funerali. Curiosità: la nicchia al tempo in cui Francesco aveva espresso il suo desiderio di essere sepolto nella basilica mariana, era stata già prenotata da un cardinale, ma di fronte alla richiesta di un Papa tutto viene rivisto.
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