"Il Trattato di Non
Proliferazione del 1968, ancor oggi architrave della vita
internazionale, cristallizza un impegno che ogni Stato ha
assunto il dovere di onorare. Eppure, oggi, l'architettura del
disarmo e della stessa non proliferazione delle armi di
distruzione di massa appare minata da irresponsabili retoriche
di conflitto, quando non dai conflitti in atto. Minacce di
ricorso agli ordigni nucleari sono pronunciate con
sconsideratezza inquietante. Sono in gioco i destini
dell'umanità". Lo ha detto il presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, incontrando i sopravvissuti dei bombardamenti
atomici di Hiroshima e Nagasaki.
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