Mentre la Cei esprime preoccupazione "per le recenti iniziative regionali sul tema del fine vita", con particolare riferimento alla Toscana che ha approvato una legge, oggi il governatore della Lombardia Attilio Fontana irrompe nel dibattito dicendo che la posizione della Conferenza episcopale italiana "è diversa dalla posizione che in questo momento è prevalente nel nostro Paese. È la stessa posizione che ha sempre avuto il mondo cattolico anche quando si parlava di divorzio e di aborto e loro giustamente difendono una posizione etica".
Intanto l'Associazione Luca Coscioni, per bocca di Marco Cappato, annuncia dall'1 al 13 aprile, con il 5 giornata clou, una mobilitazione in tutta Italia per informare i cittadini sui diritti e chiedere alle Regioni di discutere subito la legge regionale sul fine vita. "La richiesta di una legge nazionale non può essere un alibi per evitare al legislatore regionale di assumersi le proprie responsabilità", spiega Cappato.
La legge approvata in Toscana ha senza dubbio riaperto la discussione sul fine vita. A fare il punto, e a chiedere a Regioni e Parlamento di accelerare su una legge è la segretaria nazionale dell'Associazione Luca Coscioni Filomena Gallo, nel corso di una conferenza stampa sul fine vita a cui hanno preso parte parlamentari e consiglieri regionali di tutta Italia, oltre al governatore Eugenio Giani: "La persona malata deve vedersi recapitare una risposta diversa in base alla regione in cui risiede? Rientra nei poteri delle regioni organizzare i servizi sanitari". E l'esigenza di una legge è ribadita da Forza Italia non senza nascondere che con Fdi vanno trovati dei punti di contatto. "Sui contenuti dobbiamo ancora trovare delle convergenze - spiega il capogruppo in Commissione Giustizia del Senato, Pierantonio Zanettin, relatore sul tema, insieme a Ignazio Zullo di Fdi - il mio impegno sarà quello di arrivare ad un disegno di legge che possa essere approvato in Parlamento. Ad esempio, il ruolo del Servizio sanitario nazionale ci dovrà essere? E i Comitati etici come li facciamo? Nazionali o regionali? E le cure palliative le rendiamo obbligatorie?".
Era stata la stessa Marina Berlusconi a sollecitare "una discussione seria in Parlamento". Parole favorevolmente accolte da Cappato: "Sono felice che Marina Berlusconi abbia avuto quest'attenzione al tema e conto nell'assoluta autonomia dei parlamentari. La libertà di coscienza prima della disciplina di partito".
Il segretario di +Europa, Riccardo Magi puntualizza sul fatto che "oggi in Italia c'è già il diritto al suicidio assistito in determinate condizioni, che sono quelle stabilite dalla sentenza della Corte costituzionale del 2019. Un intervento del parlamento è auspicabile, purché sia non sia regressivo rispetto alla decisione della Corte". La spinta a una legge parlamentare viene anche dal presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo: "Ai parlamentari chiedo di fare una legge migliore della nostra". Una legge necessaria, ha dichiarato il presidente della regione Toscana Eugenio Giani, "per una dimensione di umanità".
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