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In arrivo il nuovo decreto sul tax credit

In arrivo il nuovo decreto sul tax credit

Il provvedimento del Ministero della Cultura all'esame di quello dell'Economia. Attesa la pronuncia del Tar

19 febbraio 2025, 18:33

Redazione ANSA

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In arrivo il nuovo decreto sul tax credit - RIPRODUZIONE RISERVATA

In arrivo il nuovo decreto sul tax credit - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pronto il nuovo decreto sul tax credit del ministero della Cultura. Il provvedimento, a quanto si apprende, è correttivo della riforma del tax credit ed è già stato inviato al Mef con cui il Mic lo condivide, e al Mimit, prima del suo varo che a questo punto attende il via libera del Tesoro. Il 4 marzo intanto è prevista l'udienza pubblica con cui il Tar del Lazio affronterà nel merito il vecchio decreto di riforma del tax credit contro cui aveva fatto ricorso un gruppo di produttori. 

Tax credit per produrre film, la procura di Roma indaga

Dal Sol dell'Avvenire a The Equalizer 3, i costi di film di successo girati in Italia finiscono sotto i riflettori della procura. Dopo un esposto presentato da un membro del Consiglio superiore del cinema e dell'audiovisivo (organo di controllo del ministero della Cultura), i pubblici ministeri di piazza Clodio puntano a fugare i dubbi su eventuali irregolarità denunciate nella fatturazione o nella dichiarazione delle spese relative alla produzione delle pellicole, che potrebbero aver indotto a gonfiare il conteggio del contributo statale ottenuto, la cosiddetta Tax credit: fino al 2023 questa agevolazione corrispondeva al 40% del costo complessivo di produzione.

Nel mirino ci sono otto film e 62 milioni complessivi di rimborsi in diversi anni, ma il fascicolo di indagine è al momento senza indagati e ipotesi di reato. I pm affideranno la delega alla Guardia di finanza per le verifiche sulle fatturazioni nell'ambito della produzione dei film citati nell'esposto, tra cui anche The Equalizer 3, film d'azione americano con il premio Oscar Denzel Washington e girato in parte sulla Costiera Amalfitana, che ha ottenuto dall'erario italiano trenta milioni di euro, e Finalmente l'Alba, che ha ottenuto il rimborso di nove milioni di contributi a fronte di 25 milioni di euro di costi dichiarati per la sua realizzazione.

Le altre produzioni coinvolte nella verifica sono quelle de La Chimera, diretto da Alice Rohrwacher (3,3 milioni di tax credit, sempre il 40% dei costi di produzione), Il Sol dell'Avvenire (5 milioni) diretto da Nanni Moretti, L'Immensità (6 milioni) di Emanuele Crialese, Siccità (4 milioni) di Paolo Virzì e la serie Viola come il Mare (3,65 milioni). L'avvocato Michele Lo Foco, autore dell'esposto, ha così spiegato al Fatto Quotidiano (che oggi per primo riporta la notizia dell'indagine):

"Sono cifre paradossali, fuori da ogni logica di mercato. Impossibile con un film italiano, addirittura privo di star internazionali, pensare di spendere dieci o trenta milioni di euro, e pensare di avere dei ricavi". Lo Foco spiega al giornale che si tratta anzitutto di mettere ordine in un settore che, dopo otto anni di tax credit 'libero', cioè vincolato solamente alla spesa, ha visto levitare i costi dei film italiani, e anche l'assalto delle case di produzioni estere all'Italia alla ricerca del credito d'imposta.

Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato M5s Gaetano Amato: "Nelle scorse settimane abbiamo richiesto accesso agli atti su numerosi film che hanno beneficiato complessivamente di 62 milioni di euro di tax credit negli ultimi anni. Si tratta di molte delle opere elencate nell'esposto presentato dall'avvocato Michele Lo Foco. È impensabile che un film italiano, senza star internazionali, possa avere costi produttivi tra i dieci e i trenta milioni di euro, e ancora più inverosimile è l'idea che possa generare ricavi tali da giustificare questi investimenti. Come è potuto accadere tutto ciò? Perché Alessandro Giuli e la sottosegretaria leghista Borgonzoni, che ha la delega al cinema, non intervengono per fare chiarezza?", si chiede Amato.

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