"I telegiornali Rai colano a picco. Dal Tg1 e dal Tg2 una vera e propria fuga di spettatori. TeleMeloni piace poco. Quasi 600mila persone in meno nel corso del 2023 smettono di seguire i telegiornali della tv pubblica. E allora cosa fanno? Prendono provvedimenti? No, promuovono 50 giornalisti di cui la metà in orbita Unirai, il nascente sindacato voluto dalla Meloni che oggi conta circa 200 adesioni". Lo afferma il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, componente della commissione di Vigilanza Rai, commentando i dati riportati da La Repubblica, secondo sono fuggiti dai telegiornali del servizio pubblico oltre mezzo milione di persone (578mila per l'esattezza), dai canali del Biscione 238mila, meno della metà.
A passarsela peggio - rileva il quotidiano - è il Tg1 di Gian Marco Chiocci, che nell'edizione delle 20 ha lasciato per strada 336mila spettatori e mezzo punto di share, pur conservando ancora il primato del più visto (24,7%). Ma la distanza dal Tg5 di Clemente Mimun si è assottigliata, nonostante l'ammiraglia Mediaset, nella stessa edizione, cali in media di 149mila teste e lo 0,4 di share. Simile il risultato del Tg2 di Antonio Preziosi, sprofondato al 5,8%: anche a lui nel 2023 è sfuggito mezzo punto di share (e 160mila ascoltatori).
"Prosegue la lottizzazione della Rai a discapito degli ascolti e della qualità dell'informazione - prosegue De Cristofaro -. Succede fra Natale e la Befana, quando invece di riflettere sul crollo dei numeri e adottare contromisure la destra fa un regalo ai suoi fedelissimi vecchi e nuovi. Una cosa mai vista prima, perché la Rai, al di là di tutti i suoi limiti, nel corso del tempo ha saputo valorizzare competenze e portare a casa risultati. Oggi invece conta sola la fedeltà alla maggioranza. Si spazza via il pluralismo perché serve una narrazione addomesticata che deve nascondere dietro una cortina di fumo e chiacchiere l'assoluta inadeguatezza del governo Meloni e della maggioranza che lo sostiene. Non può essere questa la tv pubblica per la quale gli italiani pagano il canone".
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