La legge sull'ordinamento
professionale degli iscritti all'Albo dei dottori commercialisti
ed esperti contabili (decreto legislativo 139 del 2005), di cui
il Consiglio nazionale della categoria economico-giuridica ha
approvato la riforma, dopo quasi 20 anni, era "oramai desueta e
superata", dunque "l'abbiamo rivista, anche nella configurazione
di alcuni aspetti strategici", che vanno "dall'oggetto della
professione, fino alle incompatibilità" per esercitarla.
Ad affermarlo il presidente degli oltre 120.000
commercialisti del Paese Elbano de Nuccio, nel corso di una
conferenza stampa convocata stamani, a Roma, con l'obiettivo di
illustrare il testo ai rappresentanti di diverse forze politiche
di maggioranza e opposizione, in occasione dello sbarco in
Parlamento del provvedimento (per l'entrata in vigore, infatti,
occorre il voto delle due Camere, ndr).
"Non abbiamo introdotto nuove competenze professionali -
prosegue - la nostra attività non va contro qualcuno, ma a
favore della collettività", in un testo nel quale si evidenzia
l'esigenza della "specializzazione al solo fine di conferire
informazioni ai clienti. Non c'è discriminazione per i
commercialisti che, specie nelle piccole aree di provincia,
fanno tutto", giacché per de Nuccio "l'obiettivo è garantire la
qualità della prestazione e la riconoscibilità del
professionista".
Fra i parlamentari che partecipano all'iniziativa, che si svolge
nella sede del Consiglio nazionale dei commercialisti, in piazza
Esedra, i deputati Mariangela Matera, Saverio Congedo e Guerino
Testa di FdI, Andrea de Bertoldi del gruppo Misto, Valerio
Merola e Claudio Stefanazzi del Pd, Gianmauro Dell'Olio del M5s
ed il capogruppo dei senatori di Fi Maurizio Gasparri.
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