Sono 142 i casi di intimidazioni e minacce a giornalisti in Italia (14 con 22 cronisti coinvolti in Lombardia), nei primi 5 mesi del 2016.
Lo segnalano l'Unci (Unione nazionale cronisti italiani) e l'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, i cui presidenti, Alessandro Galimberti e Gabriele Dossena, hanno incontrato oggi il prefetto di Milano Alessandro Marangoni.
Un incontro 'reso necessario dopo
l'escalation di intimidazioni e minacce subite da alcuni
cronisti segnalate allo "sportello cronaca" dell'Ordine
lombardo.
"In Italia non può esistere censura nei confronti della
stampa - ha detto il prefetto -. Certo, nel pieno rispetto dei
ruoli e dell'autonomia di ciascuno, può essere opportuna una
riflessione comune su come vengono diffuse talune notizie. In
merito alle intimidazioni e alle minacce via web nei confronti
dei giornalisti, mi impegno ad attivare sia il Questore sia la
Polizia postale a una adeguata vigilanza, con particolare
attenzione al fenomeno dei social network". Durante l'incontro
con il Prefetto si è parlato anche di accesso agli atti e ai
documenti, sempre più spesso negato da parte della Pubblica
Amministrazione. "Pur nella salvaguardia della rilevanza di
pubblico interesse del lavoro dei giornalisti che accedono agli
atti della P.A. e pur assicurando la trasparenza degli atti
pubblici - ha ricordato il Prefetto - l'accesso ad alcuni
documenti rientra nella facoltà di giudizio dell'amministratore.
Una legge apposita tutela, invece, specificatamente i
consiglieri comunali".
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