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L'Ambasciata di Tokyo, dopo il Foodex, presenta 'Tuttofood'

L'Ambasciata di Tokyo, dopo il Foodex, presenta 'Tuttofood'

Cellie (Fiere di Parma),'dazi irrilevanti per i nostri prodotti'

TOKYO, 14 marzo 2025, 17:05

Redazione ANSA

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All'Ambasciata italiana di Tokyo va in scena l'anteprima dedicata a 'Tuttofood' la rassegna per il settore Food & Beverage che si terrà alla Fiera di Milano dal 5 all'8 maggio, già considerata un punto di riferimento per il mondo enogastronomico.
    L'obiettivo dell'iniziativa organizzata nella sede diplomatica al centro della capitale in una settimana cruciale, è quello di fornire un'anteprima della fiera meneghina, in primo luogo agli operatori giapponesi, nell'ambito di una promozione voluta dal Ministero degli Affari Esteri insieme ad ICE Agenzia e all'Associazione esposizioni fiere italiane (Aefi).
    "Non poteva esserci momento migliore per celebrare questa iniziativa", ha detto all'ampia platea di ospiti l'Ambasciatore a Tokyo Gianluigi Benedetti: "Siamo infatti nella settimana di Foodex, la più importante vetrina per promuovere i prodotti delle aziende italiane in Giappone e in Asia, e la presenza di oltre 200 espositori italiani, un numero in constante crescita, dimostra con quanta forza e con quanto entusiasmo le nostre imprese vogliano essere presenti in questo Paese".
    "'Tuttofood' è un evento immersivo e caratterizzante, un hub di innovazione grazie a tecnologie interattive e format esperienziali, a disposizione delle aziende di tutto il mondo", ha detto Antonio Cellie, Amministratore delegato di Fiere di Parma, dopo aver visitato la rassegna corrispondente che si è conclusa oggi nella capitale nipponica. "Il Foodex è sempre stato un indicatore anticipatore della tendenza dell'anno, perché è la prima grande fiera globale che si tiene nel corso dei 12 mesi. E anche quest'anno é stata una conferma di una virata progressiva verso la qualità", spiega all'ANSA il manager italiano. "È chiaro che la gente mangia sempre meno e sempre meglio, e questo premia alcuni mercati e produttori selezionati: il Giappone, che è un consumatore e produttore di qualità, e l'Italia, che è un Paese di prodotti di qualità". Sul settore Food & Beverage pesa, a livello globale, l'incognita dei dazi sbandierata dall'amministrazione Trump, negli Stati Uniti, ma che non sembra preoccupare Cellie. "Non è pensabile che sui prodotti alimentari possano incidere dazi al di sopra del 10-15% per il Made in Italy. La mia previsione è questa: chi compra il Made in Italy ha un 'net worth' piuttosto elevato, per cui l'aumento dei prezzi del 10% rispetto all'inflazione sui prodotti domestici che avranno sarà quasi irrilevante.
    Paradossalmente, coi dazi noi saremo ancora più competitivi sulle tavole degli americani in termini relativi. Ovviamente questo, però, comporterà che alcuni Paesi con cui abbiamo un rapporto commerciale di Free Trade, come il Giappone o la Corea, diventeranno sempre più fluidi, rendendo quei mercati più permeabili, anche perché pronti ad accogliere i nostri prodotti.
    Se noi perdiamo un miliardo di esportazioni sugli Stati Uniti - e non credo che lo perderemo - sicuramente non faremo fatica a recuperarlo in Paesi come il Giappone e in generale in Asia."
   

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