L'Ambasciatore Marco Di Ruzza ha preso parte il 22 e il 23 luglio alle commemorazioni organizzate dalle Autorità bosniaco-erzegovesi in partenariato con UNESCO per celebrare il ventesimo anniversario della riapertura del Ponte Vecchio (Stari Most) di Mostar, avvenuta il 23 luglio 2004.
L'Italia è stata invitata alla manifestazione tra gli ospiti d'onore, essendosi a suo tempo distinta quale primo Paese donatore nello sforzo di solidarietà internazionale che rese possibile la riedificazione del Ponte ed il suo successivo inserimento nel patrimonio UNESCO.
Un impegno, quello italiano,
cruciale per il raggiungimento dell'obiettivo e a forte valenza
simbolica, come testimoniato dalla partecipazione dell'allora
Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - nella
circostanza accompagnato dal Ministro della Difesa Antonio
Martino - alla cerimonia che diede inizio ai lavori di
ricostruzione, il 27 giugno 2002.
Costruito nel 1557, gioiello dell'architettura ottomana
medievale, il Ponte Vecchio ha rappresentato da sempre il più
iconico e suggestivo simbolo di Mostar, espressione della
convivenza tra l'Occidente cristiano e l'Oriente islamico. La
sua distruzione offrì una delle immagini più drammatiche e
laceranti della guerra che sconvolse la Bosnia Erzegovina
nell'ambito della disgregazione della ex-Jugoslavia. La
struttura venne infatti cannoneggiata il 9 novembre 1993
nell'ambito del "conflitto dentro il conflitto" che vide
contrapposte a Mostar le forze croato-bosniache e quelle
bosgnacco-musulmane.
Le celebrazioni si sono articolate su due giorni in un ampio
pacchetto di manifestazioni, che hanno visto la partecipazione
delle massime Autorità statali, con il Presidente di turno Denis
Bećirović, la Presidente del Consiglio Bojana Kristo e il
Ministro degli Affari Esteri Elmedin Konaković; delle Autorità
locali, a cominciare dal Sindaco di Mostar Mario Kordić e dal
Presidente del Consiglio comunale Salem Marić; della comunità
internazionale, ivi inclusi l'ex-Presidente della Slovenia Borut
Pahor, il Ministro degli Esteri croato Gordan Grlić Radman, il
Vice Ministro degli Esteri turco Burhanettin Duran, il Vice
Direttore Generale di UNESCO Qu Xing e la Vice Presidente della
Banca Mondiale per l'Europa e l'Asia centrale, l'italiana
Antonella Bassani; e infine di diverse ONG, tra le quali il
"Centro per la Pace e la cooperazione multietnica" di Mostar,
diretto dall'ex-Sindaco di Mostar Safet Orucević.
Nella serata del 23 luglio, in un palco allestito ai piedi del
Ponte e con le immagini della ricostruzione a fare da sfondo, il
Sindaco Kordic e il Presidente del Consiglio comunale Marić -
rispettivamente croato-bosniaco e bosgnacco-musulmano - hanno
consegnato un riconoscimento ai rappresentanti degli attori
internazionali che maggiormente hanno contributo alla
ricostruzione del Ponte Vecchio, incluso ovviamente il nostro
Paese.
"Il determinante apporto italiano alla ricostruzione dello
Stari Most - ha dichiarato l'Ambasciatore Di Ruzza - è la nitida
testimonianza della nostra azione a sostegno della pacificazione
interetnica e della stabilità della Bosnia Erzegovina. Il Ponte
ricostruito rappresenta senz'altro uno dei più significativi
emblemi di un processo di riconciliazione che, pur tortuoso e
incompleto, ha comunque consentito al Paese balcanico - anche
con il sostegno italiano - di ottenere lo status di candidato
all'adesione europea e di rendere concrete le prospettive di
avvio dei relativi negoziati".
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