"Sopralluoghi, autoritratti, fascismo eterno, terre di mezzo, periferie": in occasione dei 100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, anche a Madrid trovano spazio alcune tra le principali tematiche della sua opera.
Ripercorse, in questo caso, attraverso la mostra fotografica 'Ipotesi di Raffigurazione', che esibisce scatti degli artisti italiani Elisabetta Benassi, Jacopo Benassi, Marco Delogu, Pino Musi, Sabrina Ragucci e Giovanna Silva assieme a quelli degli spagnoli Alberto García-Alix, Jordi Barreras e Jorge Fuembuena.
Un'iniziativa organizzata e ospitata
dall'Istituto Italiano (IIic) di Madrid, sotto gli auspici
dell'Ambasciata italiana a Madrid e la promozione del Ministero
degli Affari Esteri.
L'idea centrale della mostra è stata quella di creare un
"dialogo" tra sensibilità artistiche italiane e spagnole sul
"Pasolini presente": lo ha spiegato Marialuisa Pappalardo,
direttrice dell'Iic, nel corso di un piccolo tour della mostra
tenutosi in occasione dell'inaugurazione dell'iniziativa. Le
immagini esposte mettono in luce l'utilizzo di distinte
tecniche, convergendo "sul significato quasi ancestrale e
mistico dei luoghi: luoghi fisici, come le periferie romane,
luoghi sospesi come le terre di mezzo, ma soprattutto luoghi
dell'anima, in cui la metamorfosi dei paesaggi in volti si porta
a pieno compimento". Presenti anche scatti di scene di vita
quotidiana in cui è immortalato Pasolini stesso. All'evento di
oggi hanno partecipato anche i tre artisti spagnoli ospiti.
L'esposizione — curata da Marco Delogu, Andrea Cortellessa e
Silvia De Laude, resterà aperta fino al 10 settembre.
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