Presso il Centro Archeologico
Italiano dell'Istituto Italiano di Cultura (CAI-IIC) al Cairo la
settimana scorsa è partito un ciclo di seminari dal titolo
"Exploring Egypt: Histories and Historiographies": un'iniziativa
organizzata in collaborazione con quattro altre importanti
istituzioni scientifiche quali l'Institut Français d'Archéologie
Orientale (Ifao), il Deutsches Archäologisches Institut Kairo
(Daik), il Polish Centre for Mediterranean Archaeology (Pcma) e
il Nederlands-Vlaams Instituut in Cairo (Nvic).
Il primo incontro, mercoledì 15 gennaio, ha visto la
partecipazione di Ahmed Mansour, direttore del Writing and
Scripts Center della Bibliotheca Alexandrina; e di Fatma Keshk,
egittologa e Senior Acquisitions Editor per l'Auc Press, la casa
editrice ufficiale dell'American University della capitale
egiziana.
Il tema della conferenza, "Printing Egyptology in Arabic
during the 19th Century in Egypt", ha esplorato le prime
pubblicazioni in arabo legate all'egittologia, come la guida
araba del Museo di Bulaq del 1869, tradotta dall'originale
francese di Auguste Mariette, e i lavori di pionieri come Ahmed
Kamal e Ahmed Naguib.
I relatori hanno evidenziato come nel XIX secolo l'interesse
locale per l'antico Egitto sia cresciuto parallelamente allo
sviluppo della stampa. Come affermato da Keshk, questo periodo
mostra "un'evoluzione parallela della stampa, della ricerca
locale e dell'interesse per l'antico Egitto, che si alimentano
reciprocamente".
La varietà delle pubblicazioni in arabo, destinate a segmenti
diversi di pubblico, dai visitatori di musei agli studenti e
agli storici amatoriali, testimonia la diffusione del sapere
egittologico anche al di fuori degli ambiti accademici
tradizionali, ha sintetizzato nelle sue conclusioni dei lavori.
Il coordinatore del Centro Archeologico dell'Istituto
Italiano di Cultura, Giuseppe Cecere, ha sottolineato in
apertura come questa iniziativa rappresenti un "significativo
passo avanti" nella collaborazione dello stesso Cau-Iic con le
istituzioni scientifiche egiziane e con gli altri centri
archeologici internazionali attivi in Egitto, in linea con la
direzione già intrapresa su impulso dell'Ambasciata e dell'
Istituto di Cultura. Una linea che ispira tutto il programma
delle attività avviate dal Centro.
Il prossimo appuntamento è in programma già mercoledì 22
gennaio al 'Daik', il centro archeologico tedesco, e ne sono
previsti altri - auspicabilmente con cadenza mensile - durante
tutto l'anno da ospitare a turno nei diversi centri partecipanti
al programma con studiose e studiosi egiziani e stranieri
operanti in Egitto.
Il primo seminario, che è stato accessibile anche online e la
cui registrazione sarà presto disponibile in rete, come
evidenziato da un testo di presentazione si proponeva di
approfondire le modalità di scrittura della storia dell'Egitto e
il ruolo delle istituzioni nella produzione e disseminazione del
sapere storico. Un approccio interdisciplinare consente di
collegare la storia dell'Egittologia alla moderna storiografia
egiziana, esplorando anche il contributo delle pubblicazioni
popolari e delle iniziative di conservazione del patrimonio.
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