Antonio Tajani vola in Israele per consegnare al Pam 15 camion e le ultime 15 tonnellate di aiuti umanitari raccolti per la popolazione palestinese con l'iniziativa Food for Gaza. E con sé, porta la posizione dell'Italia - e di molti partner europei e Paesi arabi - sul futuro di Gaza e il piano di Trump sul controllo americano della Striscia: "La nostra posizione è chiara, due popoli e due Stati" e "ogni altra mossa sarebbe velleitaria, sbagliata e direi controproducente", ha detto chiaramente il vicepremier pochi minuti prima di incontrare al porto di Ashdod il suo omologo israeliano Gideon Sa'ar, che invece vorrebbe spingere Roma a sposare l'iniziativa del tycoon.
"Israele e Italia sono stretti alleati degli Usa e i nostri governi sono vicini a Trump e alla sua amministrazione. Oggi credo sia importante ascoltare attentamente le nuove idee che sono state proposte e pensare fuori dagli schemi", ha detto il ministro israeliano mettendo una croce sul passato assetto dell'enclave: "Gaza è un esperimento fallito" e "ha certamente fallito sotto il regime di Hamas", ha sentenziato Sa'ar. "La Striscia nel suo stato attuale non ha futuro. Dobbiamo cercare di trovare una soluzione diversa", è la posizione del suo governo.
Sin dall'annuncio del tycoon, l'esecutivo Netanyahu ha spinto con forza l'iniziativa americana per una Gaza a controllo stelle e strisce e un trasferimento dei palestinesi in Egitto e Giordania: "Penso che gli Usa siano un ottimo candidato per ripristinare la Striscia dopo la guerra, e penso che ciò dimostri solo l'impegno per un futuro migliore in questa regione. E lodo Trump per la sua volontà di impegnarsi", ha detto Sa'ar in conferenza stampa. Accanto a lui, Tajani ha ribadito che ora "è il momento di lavorare per il futuro, ci sono molte idee ma l'Italia crede nella soluzione dei due Stati", seppure "al momento per noi è impossibile riconoscere uno Stato palestinese perché non c'è".
L'orizzonte resta comunque quello di una riunificazione della Palestina sotto la guida dell'Anp, secondo l'Italia, che è pronta a sostenere le autorità di Ramallah per realizzare le dovute riforme e ottenere credibilità agli occhi di Israele che la accusa di dare sostegno ai terroristi. Quello che è chiaro per Tajani e per Sa'ar e che Hamas non potrà mai tornare a governare Gaza. E non è un interlocutore credibile neanche per la distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia devastata dalla guerra: l'iniziativa di Food for Gaza - ha sottolineato il vicepremier - si affida al Pam proprio per garantire che i beni donati non finiscano in mano dei miliziani palestinesi. E in questa direzione va anche la decisione di Roma di smarcarsi dalle attività dell'Unrwa nell'enclave: "Le Nazioni Unite per noi a Gaza sono rappresentate dal Pam, noi preferiamo questa organizzazione", ha detto Tajani, trovando il plauso delle autorità israeliane. "Unrwa non è parte della soluzione, è parte del problema", gli ha fatto eco Sa'ar, secondo cui "chi vuole sostenere gli sforzi umanitari a Gaza dovrebbe investire risorse in organizzazioni alternative. Quindi ti ringrazio, ministro Tajani per la leadership mostrata da te e la premier Meloni col progetto Food for Gaza".
L'occasione per la nuova visita di Tajani in Israele è proprio l'arrivo al porto di Ashdod di 15 camion Iveco - opportunamente rafforzati per operare nella Striscia - donati al Pam e altre 14.5 tonnellate di beni di prima necessità, tra cui taniche per la distribuzione dell'acqua e beni volti a contrastare l'impatto dell'inverno, tra cui materassi e coperte.
Ad accogliere l'arrivo degli aiuti ha partecipato anche la ministra dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, con la quale Tajani ha aperto una nuova fase di Food for Gaza di cooperazione e sostegno in ambito sanitario. A partire da una prima evacuazione, attesa tra circa 10 giorni, di 14 bambini malati oncologici dalla Striscia per essere curati nelle strutture mediche di Piemonte, Lazio, Lombardia. In serata, il vicepremier ha infine incontrato i militari ed esperti italiani dispiegati in Palestina nelle missioni Eubam Rafah, Miadit Palestina e Eupol Copps, ringraziandoli per essere "la bandiera dell'Italia" nella regione.
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