Continua a montare la polemica nel
Regno Unito sull'ultimo, presunto scandalo a sfondo sessuale
abbattutasi sulla Bbc, istituzione radiotelevisiva dell'isola e
modello di servizio pubblico occidentale su scala globale da
oltre un secolo già al centro di vicende - recenti e meno
recenti - che ne hanno gravemente appannato la reputazione. Al
centro delle contestazioni questa volta ci sono i sospetti di
omertà a carico dei vertici dell'emittente rispetto alla
denuncia spuntata negli ultimo giorni a carico di un volto noto
- per ora protetto dall'anonimato - delle news, accusato da
un'inchiesta del tabloid Sun (gruppo Murdoch) di aver pagato fin
da alcuni anni fa un ragazzo attualmente ventenne in cambio di
fotografie sessualmente esplicite.
Lo 'scoop' del Sun non manca in realtà di ombre, visto che
l'asserita vittima ha affidato ieri a un avvocato una nota in
cui nega tutto. Liquidando come "spazzatura" quanto riportato
dal tabloid sulla base del racconto dei suoi genitori, e
smentendo in particolare di aver venduto proprie immagini alla
celebrity televisiva da minorenne. Il giornale tuttavia insiste,
moltiplicando le aperture a tutta pagina su una vicenda divenuta
in questi giorni dominante anche su altri media britannici. E
continua a far leva - alternativamente - sulle parole del padre
o della madre del ventenne, stando ai quali invece qualcosa come
minimo d'improprio sarebbe accaduto, fin da quando il figlio
aveva 17 anni. E in un contesto nel quale le loro denunce più
recenti ai vertici della Bbc sarebbero state poi "ignorate".
Di qui la convocazione oggi del direttore generale, Tim
Davie, chiamato a rispondere a un comitato parlamentare su chi
abbia saputo "cosa e quando" fra i responsabili dell'emittente,
secondo un interrogativo fatto proprio pure da Alex Chalk,
ministro della Giustizia del governo di Rishi Sunak.
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