Giornata di mobilitazione nazionale
in Francia contro il progetto di legge sul lavoro che incendia
gauche e sindacati. Per il presidente Francois Hollande e il
premier Manuel Valls si tratta di un test decisivo, a 14 mesi
dalla corsa all'Eliseo del 2017. Mentre si allunga l'ombra del
2006, quando la rivolta degli studenti costrinse il governo
all'epoca guidato da Dominique de Villepin a ritirare il Cpe, il
contratto di primo impiego che doveva consentire licenziamenti
più flessibili.
Intanto, su internet, la petizione 'Loi travail: non merci'
('Legge lavoro: no grazie') ha superato un milione di firme.
Otto sindacati (Cgt, Fo, Fsu, Solidaires, insieme alle sigle
sociali studentesche Unef, Sgl, Unl e Fidl) ne chiedono il
ritiro immediato. Ieri, da Venezia, Hollande ha cercato di
placare gli spiriti dicendo che si tratta solo della bozza di un
progetto di legge. Alla mobilitazione dei giovani si aggiunge
oggi anche lo sciopero dei dipendenti di treni (Sncf) e metro
(Ratp).
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