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Intesa India-Pakistan, ma ancora alta tensione in Kashmir

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Intesa India-Pakistan, ma ancora alta tensione in Kashmir

Trump annuncia la tregua, poi nuove esplosioni nell'area contesa

ROMA, 10 maggio 2025, 20:43

di Luca Mirone

ANSACheck
Trump, accordo India-Pakistan di cessate il fuoco immediato © ANSA/AFP

Trump, accordo India-Pakistan di cessate il fuoco immediato © ANSA/AFP

Un cessate il fuoco Donald Trump è riuscito ad ottenerlo. Non ancora in Ucraina, ma comunque in un'altra regione del mondo che rischiava di avvitarsi verso una pericolosa escalation. India e Pakistan si sono accordati per una interruzione delle ostilità "immediata e completa", ha annunciato il presidente americano, rivendicando la sua mediazione. Le due parti hanno poi confermato lo stop agli scontri a fuoco, ma allo stesso tempo l'intesa appare appesa a un filo. Alcune ore dopo infatti sono state segnalate esplosioni nel Kashmir indiano ed il governo di Delhi ha accusato Islamabad di aver violato l'intesa.

La notizia del cessate il fuoco è arrivata dopo quattro giorni di attacchi incrociati, che hanno ucciso almeno 60 persone e costretto migliaia di civili a fuggire dalle loro case lungo il confine. Uno scontro innescato da un attentato nella parte del Kashmir indiano, il mese scorso, che era costato la vita a 26 turisti soprattutto indù. E' stato Trump, a sorpresa, a bruciare tutti sul tempo, riferendo che "dopo una lunga notte di colloqui mediati dagli Stati Uniti, India e Pakistan hanno raggiunto un accordo per un pieno e immediato cessate il fuoco", dando prova di "buon senso e grande intelligenza". In seguito il segretario di Stato Marco Rubio ha comunicato che i due governi avvieranno "colloqui su un'ampia serie di questioni in un luogo neutrale". Washington in questa partita avrebbe sfruttato la sua posizione di forza, in un momento in cui sta negoziando con entrambe le parti anche su dossier economici. Con Islamabad che auspica l'estensione di un prestito miliardario americano, mentre Delhi vorrebbe strappare un accordo commerciale che scongiuri i dazi.

Lo stesso governo pakistano, dopo il post di Trump sul cessate il fuoco pubblicato su Truth, ha ringraziato la Casa Bianca per la mediazione, mentre le autorità indiane hanno confermato la pausa delle ostilità "su terra, aria e mare".

Anche se le forze armate hanno avvertito che sarebbero rimaste pienamente vigili e pronte a difendere la sovranità e l'integrità della patria". Eppure, la linea del fronte non sembra essersi raffreddata del tutto, perché dopo gli annunci della tregua sono arrivate segnalazioni di nuove esplosioni a Jammu e Srinagar, le due principali città nell'amministrazione indiana del Kashmir, dove i residenti avrebbero visto droni in cielo continuare a sparare.

La situazione viene monitorata con attenzione da tutta la comunità internazionale, che vede il rischio di una nuova guerra tra due potenze nucleari. Il G7 in una dichiarazione congiunta ha lanciato un appello ad una "de-escalation immediata" invitando India e Pakistan, alle prese con il più grave scontro militare degli ultimi vent'anni, "a esercitare la massima moderazione". Un appello condiviso anche dalla Cina. Non caso, dopo l'annuncio della tregua, tutte le cancellerie hanno plaudito all'intesa, inclusa l'Italia: il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che nei giorni scorsi aveva avuto contatti con i colleghi di Islamabad e Delhi, ha auspicato che il cessate il fuoco diventi "duraturo". 

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