L'annuncio del capo
della Casa Bianca, Donald Trump, di rivedere nel 2026 il
trattato commerciale tra Stati Uniti, Messico e Canada (Usmca) —
come previsto nelle sue clausole — conferma le aspettative del
governo del Paese latinoamericano. "Finora — ha dichiarato la
presidente messicana Claudia Sheinbaum — non abbiamo indicazioni
che l'intesa possa scomparire. Al contrario, proseguono i
colloqui bilaterali con i dipartimenti delle Finanze e del
Commercio nel quadro di questo accordo".
Il capo dello Stato ha tuttavia affermato che "il Messico è
pronto ad affrontare qualsiasi circostanza". Sheinbaum ha
spiegato che attualmente esistono due meccanismi per condurre
transazioni commerciali tra Messico, Stati Uniti e Canada: uno
basato sulle norme dell'Usmca e un altro che segue le regole
dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc), secondo il
cosiddetto principio della "nazione più favorita".
In base al precetto dell'Omc, le esportazioni verso gli Stati
Uniti non sono soggette al rispetto delle norme di origine
stabilite dal trattato nordamericano, che impongono che il 70
percento dei componenti dei prodotti finali siano fabbricati
nella regione.
"Le transazioni che seguono le regole della Omc — ha
sottolineato Sheinbaum — sono già soggette alle tariffe
statunitensi, mentre quelle che si realizzano nel quadro delle
regole di origine dell'Usmca sono esenti da imposte, ad
eccezione dell'acciaio, dell'alluminio e di una parte del valore
dei veicoli". "È proprio questa duplice possibilità ciò che
Trump intende rivedere", ha assicurato la presidente messicana.
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