In Bolivia, a causa della crisi
economica, mancano dollari e carburante, due dei motivi dei
tanti blocchi stradali nel Paese andino. Per questo, come anche
in Venezuela e a Cuba, a La Paz dal 2023 prospera il mercato
parallelo delle valute ed il dollaro è scambiato con la moneta
nazionale, il boliviano, ad un tasso di cambio sempre più
distante dall'ufficiale.
Oggi il tasso di cambio ufficiale è a 6,91 boliviani per un
dollaro. Con lo stesso dollaro, tuttavia, sul mercato parallelo
di boliviani se ne ottengono 15. Non bastasse, il mercato
parallelo è l'unico dove la popolazione oggi può acquistare
dollari (o qualsiasi altra valuta straniera forte) che, invece,
mancano nelle banche, vincolate al cambio ufficiale.
Alla chiusura del terzo trimestre del 2025 le riserve
internazionali della Bolivia hanno raggiunto uno dei livelli più
bassi della sua storia mentre la crisi finanziaria ha interrotto
il flusso di importazione di combustibili, il che provoca sempre
più spesso carenza di carburante. A ciò si aggiunge l'inflazione
crescente, che le proiezioni del Fondo monetario internazionale
stimano del 15% a fine 2025.
In questo contesto, il governo del presidente Luis Arce ha
aumentato del 10% il salario minimo (l'ufficializzazione sarà
domani in occasione della Festa del Lavoro, con un "decreto
supremo"), rende noto Infobae. Con l'aumento, il salario minimo
arriva a 2.750 boliviani, che al tasso di cambio parallelo
equivalgono a 183 dollari anche se nel 2022, il salario minimo
di 2.250 boliviani era pari 328 dollari.
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