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Crisi sicurezza in Argentina, scontro tra governo e opposizione

Crisi sicurezza in Argentina, scontro tra governo e opposizione

Milei incalza l'oppositore Kicillov e gli chiede le dimissioni

BUENOS AIRES, 28 febbraio 2025, 17:54

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Gli ultimi tragici fatti di cronaca registrati nell'hinterland di Buenos Aires, l'ultimo dei quali ha visto la morte di una bambina di 7 anni rimasta coinvolta nel furto di un auto da parte di due minorenni, hanno scosso l'opinione pubblica e riportato alla ribalta dell'agenda politica in Argentina la questione della sicurezza.
    Il rigurgito di violenza nel territorio amministrato dal suo principale oppositore - il governatore peronista della provincia di Buenos Aires, Axel Kicillov - è stato preso a pretesto dal presidente Javier Milei che ha incalzato il suo avversario accusandolo di essere responsabile di un "bagno di sangue" e invitandolo quindi a dimettersi e a lasciare che il governo si faccia carico della gestione della Sicurezza.
    Milei ha respinto in questo modo la proposta di collaborazione avanzata da Kicillov affermando che la sua ideologia garantista non è compatibile con la "tolleranza zero" propugnata dall'esecutivo. "Ci lasci governare la Provincia, in un anno risolviamo il problema", ha quindi affermato Milei.
    L'invito a dimettersi e la proposta di commissariare il distretto più grande del Paese è stata letta dall'opposizione come un "tentativo destituente" che si rifà all'epoca della dittatura militare. Dal peronismo si replica che l'esecutivo ha messo alle corde la Provincia dal punto di vista finanziario con tagli alle partite di bilancio e che l'incremento della violenza si deve all'impatto della sua politica economica.
   

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