"E' difficile comprendere
quelli che affermano che si tratta di una decisione
incostituzionale. I giudici della Corte Suprema li propone il
Presidente e non dovrebbe esistere nessuna causale di non
approvazione che non sia strettamente tecnica o di idoneità".
Così si è espresso oggi in conferenza stampa il portavoce della
presidenza argentina, Manuel Adorni, confermando la decisione
del governo di Javier Milei di avanzare con la nomina via
decreto dei due membri vacanti del massimo tribunale. La
Costituzione argentina stabilisce che per nominare un giudice
della Corte Suprema il potere esecutivo propone un candidato che
poi il Senato deve approvare con una maggioranza di due terzi.
Milei ha fatto appello tuttavia ad un inciso che consente
all'esecutivo - durante i periodi di sospensione dei lavori
parlamentari - di nominare funzionari della giustizia senza
l'autorizzazione del Senato.
Lo stratagemma viene tuttavia contestato dall'opposizione e
da diversi costituzionalisti. Secondo l'ex giudice della Corte
Suprema, Raúl Zaffaroni, si tratta di "un'usurpazione delle
funzioni" sottolineando che "uno dei maggiori pericoli nella
conformazione di un tribunale attraverso un meccanismo
incostituzionale è che tutte le sue sentenze potranno essere
impugnate in futuro".
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