Le autorità di Cuba hanno scarcerato
i leader della dissidenza anti-castrista Petro Albert Sanchez e
Felix Navarro Rodriguez. La decisione segue quella analoga
adottata 48 ore fa dal governo dell'isola in favore di José
Daniel Ferrer García, primo oppositore di spicco liberato dopo
l'annuncio della graduale rilascio di 553 prigionieri dai
penitenziari dell'isola.
Il provvedimento, descritto come "unilaterale e sovrano" dal
governo, era arrivato poche ore dopo la decisione degli Stati
Uniti di rimuovere L'Avana dalla lista degli sponsor del
terrorismo.
Secondo le stime delle Ong impegnate nella lotta per il
ripristino dei diritti umani a Cuba, negli ultimi 4 giorni sono
stati rimessi in libertà circa 150 carcerati, 65 dei quali
indicati come detenuti politici.
Considerato 'prigioniero d'opinione' da Amnesty
International, il professore 70enne Sanchez scontava da dicembre
2024 la sua condanna a cinque anni agli arresti domiciliari a
causa delle precarie condizioni di salute. L'anziano era stato
arrestato a margine delle proteste anti-governative scopiate
l'11 luglio 2021 in tutta l'isola. Nello stesso contesto era
maturata la prigionia di Felix Navarro Rodriguez che il
tribunale aveva successivamente condannato a nove anni.
Secondo le stime dell'ong Prisoners Defenders, alla data del
31 dicembre 2024 nei carceri di Cuba si contavano almeno 1.100
oppositori, di cui 166 arrestati durante il 2024 nel corso delle
nuove protestare contro la crisi economica e i quotidiani
blackout elettrici.
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