Il regime di Nicolás Maduro
denuncia "un intervento" contro il voto presidenziale da parte
di un gruppo di nove Paesi latinoamericani "e di potenze
straniere".
"Il Venezuela denuncia e avverte il mondo di un intervento
contro il processo elettorale, il nostro diritto alla libera
autodeterminazione e la sovranità della nostra patria, da parte
di un gruppo di governi e potenze straniere", ha scritto il
ministro degli Esteri venezuelano Yvan Gil.
"Questo gruppo, una versione del famigerato, defunto e
sconfitto Gruppo di Lima, che comprende funzionari governativi
di Argentina, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Panama, Perù,
Uruguay e Repubblica Dominicana, insieme a un gruppo di sicari
politici di ultradestra specializzati nella destabilizzazione
dei governi della regione, è un gruppo che sta cercando di
destabilizzare il processo elettorale".
Tra questi, aggiunge il ministro, ci sono "Iván Duque,
Mauricio Macri, Andres Pastrana, Oscar Arias, Marco Rubio e Rick
Scott", che - secondo il governo venezuelano - "cercano di
minare ciò che oggi è stato espresso in pace e spirito civico
nel nostro Paese, che non è altro che l'esercizio del diritto di
elezione del popolo".
"In Venezuela il diritto di voto si esercita con assoluta
libertà e legalità sotto l'egida delle nostre leggi e il
controllo di uno dei cinque Poteri pubblici dello Stato. E ciò
avviene attraverso un sistema trasparente, sicuro e inviolabile,
riconosciuto come uno dei migliori al mondo, che garantisce
pienamente il principio "un elettore, un voto"", si legge nella
lettera.
"Le stesse persone che hanno riconosciuto un fantoccio nel
2019 intendono imporlo oggi nel 2024", si sottolinea. "Questa
operazione miserabile e disperata è destinata a fallire perché
il Venezuela è un Paese libero e sovrano e non accetterà mai
imposizioni o ricatti e tanto meno da organismi stranieri privi
di moralità e legalità da attaccare", si conclude.
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