I ribelli del gruppo armato M23 e i soldati ruandesi controllano l'aeroporto di Goma, capitale della regione orientale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc): lo afferma una fonte della sicurezza.
La situazione nel paese africano sta rapidamente degenerando. Diverse ambasciate, tra cui quella del Ruanda, sono state attaccate da manifestanti a Kinshasa. Secondo quanto si apprende, diversi incendi sono stati appiccati nell'area antistante l'ambasciata Usa. L'ambasciata francese è stata attaccata e quella belga vandalizzata. Attaccate anche le sedi ugandese, ruandese e keniota. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha definito "inammissibili" gli attacchi:
"L'ambasciata francese a Kinshasa è stata attaccata questa mattina da manifestanti che hanno provocato un incendio che ora è stato messo sotto controllo. Questi attacchi sono inaccettabili. Si sta facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza del nostro personale e dei nostri cittadini", ha scritto il capo della diplomazia francese su X.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto oggi un colloquio telefonico con l'ambasciatore d'Italia a Kinshasa per accertarsi della condizione dei connazionali presenti in Congo. A Kinshasa - riferisce una nota della Farnesina - il veloce deterioramento nel Nord Kivu ha creato una forte ondata di proteste che si sono dirette contro le ambasciate di alcuni Paesi: l'ambasciata italiana non è stata coinvolta. La sede a Kinshasa è in costante contatto con i connazionali nel Paese. A Goma gli italiani sono rimasti in 15, in buona parte religiosi, cooperanti e residenti abituali.
Il laboratorio sull'Ebola a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, è a rischio a causa dei combattimenti che infuriano da giorni e che hanno portato al caos dopo che i ribelli sostenuti dal Ruanda hanno preso il controllo della città, provocando decine di morti: è l'allarme lanciato dalla Croce Rossa.
L'Ue condanna l'attacco dell'M23
Da parte sua, "l'Ue richiama alla protezione dei diplomatici, secondo la Convenzione di Vienna, e condanna qualsiasi attacco alle ambasciate straniere". Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue in merito ai disordini in corso a Kinshasa, che avrebbero coinvolto alcune ambasciate di Paesi occidentali nella capitale della Repubblica Democratica del Congo.
In merito agli attacchi dei ribelli dell'M23 nella città di Goma, il portavoce della Commissione ha sottolineato: "Condanniamo fermamente la rinnovata offensiva dell'M23 sostenuto dalle Forze armate ruandesi. La continua avanzata dell'M23 è una violazione inaccettabile del cessate il fuoco concordato e aggrava ulteriormente la disastrosa crisi umanitaria nella Repubblica Democratica del Congo orientale".
La nota della Farnesina
Nella Repubblica Democratica del Congo - ricorda la nota della Farnesina - sono in corso disordini a Goma, a seguito dell'ingresso delle milizie ruandesi dell'M23, e proteste ed assalti ad alcune ambasciate a Kinshasa. L'ambasciata d'Italia a Kinshasa è in costante contatto con i connazionali nel Paese, e in parallelo è stata attivata la nostra ambasciata a Kampala, responsabile per il Ruanda, nel caso si rendano necessari interventi di assistenza oltre confine. Alcuni connazionali sono già usciti verso il Ruanda. In particolare - sottolinea il comunicato - si è risolto positivamente il caso di Marco Rigoldi, giunto con la moglie incinta a Kigali dopo un'uscita seguita dall'ambasciata a Kinshasa, dall'Unità di Crisi e dall'ambasciata a Kampala.
"Stiamo seguendo minuto per minuto l'evolversi della situazione, soprattutto per quanto riguarda i nostri connazionali. Già da ieri, che eravamo a Bruxelles, quando sono arrivati i primi segnali siamo riusciti grazie al lavoro della nostra ambasciata a far andare in Ruanda alcuni missionari che stavano a Goma. Sono circa 150 quelli registrati a Kinshasa e a Goma sono rimaste una quindicina". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, lasciando il Quirinale dopo le celebrazioni del 'Giorno della Memoria' parlando della situazione in Congo. "Ci sono stati momenti di tensione, manifestazioni difronte all'ambasciata francese, sono entrati dentro quella dell'Uganda, ci sono state manifestazioni davanti ad altre ambasciate ma bisogna essere sempre molto prudenti e garantire la sicurezza del personale diplomatico e dei nostri concittadini", conclude.
Il presidente del Sudafrica parla con il suo omologo ruandese
Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha comunicato oggi con il suo omologo in Ruanda, Paul Kagame, per discutere dell'escalation di violenza nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), dove 13 soldati sudafricani sono stati uccisi nei recenti combattimenti.
L'esercito sudafricano ha rilasciato oggi un comunicato annunciando la morte di altri quattro soldati, che si aggiungono ai nove morti nei giorni scorsi durante gli scontri con il gruppo armato M23, sostenuto dal Ruanda, durante l'attacco sulla città di Goma, Rdc orientale. Le truppe sudafricane sono dispiegate nell'ambito delle missioni di pace del Sadc (Southern African Development Community) e delle Nazioni Unite.
"I due capi di Stato hanno concordato sull'urgente necessità di un cessate il fuoco e della ripresa dei colloqui di pace da parte di tutte le parti in conflitto", si legge in un post sui social media. La parte orientale della Rdc è territorio ricco di minerali e il Ruanda viene accusato di volerne conquistare una parte. Nonostante gli appelli della comunità internazionale affinché l'M23 fermi la sua avanzata di conquista su Goma, l'Afp comunica che la città resta sotto assedio e si continua a sparare, mentre nella capitale Kinshasa, all'estremità opposta del paese africano, manifestanti hanno attaccato le ambasciate del Ruanda, della Francia, del Belgio e degli Stati Uniti. Il governo keniota ha annunciato che Kagame e il presidente congolese Felix Tshisekedi parteciperanno a un vertice di crisi sul conflitto domani.
Il presidente del Kenya: 'Presto un vertice dell'Eac sul caos in Congo'
Un vertice straordinario dell'Eac, la Comunità dell'Africa orientale che comprende Kenya, Tanzania, Uganda, Burundi, Somalia, Ruanda, Sudan del Sud e Repubblica Democratica del Congo, sarà convocato nelle prossime 48 ore per affrontare la crisi che si è generata nella Repubblica Democratica del Congo.
Lo ha annunciato William Damoei Ruto, presidente del Kenya e dell'Eac. "La situazione della sicurezza in grave deterioramento nel paese è motivo di seria preoccupazione. La crisi umanitaria è aggravata dalle azioni militari in corso, tra cui lo spazio aereo di Goma", ha dichiarato il presidente.
"Chiedo la cessazione immediata e incondizionata delle ostilità e l'obbligo di tutte le parti a facilitare l'accesso umanitario alle popolazioni coinvolte ed esorto le parti a ricercare mezzi pacifici per risolvere questo tragico conflitto" ha aggiunto. "In qualità di presidente dell'Eac ho invitato i miei fratelli, il presidente Felix Tshisekedi e il presidente Paul Kagame, con cui ho parlato, ad ascoltare l'appello di pace che viene dalla popolazione della nostra regione e dalla comunità internazionale".
"L'Eac è pronta a stringere una collaborazione più forte con l'Unione africana, la comunità per lo sviluppo dell'Africa australe e la comunità internazionale, per incoraggiare le parti in conflitto a dare priorità al dialogo", ha concluso William Damoei Ruto.
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