La Corea del Nord ha effettuato mercoledì un lancio di prova di missili da crociera strategici nel mar Giallo, in un'esercitazione finalizzata a mostrare le sue capacità di "contrattacco". Il leader Kim Jong-un, che ha supervisionato le operazioni, ha detto di ritenere che "una potente capacità di attacco è la più perfetta deterrenza e difesa" e che "è responsabilità delle forze nucleari difendere la sovranità e la sicurezza nazionale" dello Stato eremita.
Il test, secondo i dettagli forniti dall'agenzia statale Kcna, ha visto i missili volare per 130 minuti sulla traiettoria di 1.587 chilometri prima di "colpire con precisione i bersagli". Le operazioni hanno avuto lo scopo di avvertire i nemici dello Stato eremita sulle sue "capacità di contrattacco in qualsiasi spazio e della prontezza dei suoi vari mezzi per operazioni nucleari". Le immagini dei media statali hanno mostrato Kim affiancato da alti funzionari, con indosso un binocolo per seguire le evoluzioni del test, oltre a un edificio che esplode dopo essere stato colpito da un missile.
Pyongyang ha accusato i suoi nemici di "violare gravemente l'ambiente di sicurezza" e di "fomentare e intensificare" lo scontro. La Kcna non ha precisato dove si è tenuto il test, ma il sito web specializzato Nk News ha affermato che è probabile che si sia svolto vicino alla città di Nampho, a circa 130 chilometri (80 miglia) dal confine con la Corea del Sud.
L'esercito di Seul ha affermato di aver "tracciato e monitorato il lancio di diversi missili da crociera da parte della Corea del Nord" nella giornata di mercoledì. "Il nostro esercito sta monitorando attentamente varie tendenze nordcoreane e mantiene, al tempo stesso, la capacità e la postura per rispondere in modo schiacciante a qualsiasi provocazione", ha precisato una nota del Comando di stato maggiore congiunto sudcoreano.
Il test, secondo gli analisti, potrebbe essere stato pensato per verificare i livelli di prontezza in vista di azioni future, anche nucleari, e di un aumento graduale del livello e della frequenza delle provocazioni. A marzo, Seul e Washington terranno le manovre militari congiunte Freedom Shield, tra le più contestate da Pyongyang perché ritenute una prova generale per un'invasione ai suoi danni.
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