Bufera su Donald Trump 're di New York' che ora, mentre tenta di mettere le mani sulla città da cui è partita la sua prima corsa alla Casa Bianca, vorrebbe imporre il pieno controllo federale anche su Washington D.C., la capitale degli Stati Uniti, indegna, a suo avviso, di questo ruolo tanto è infestata da criminalità, graffiti e tendopoli di senzatetto sui prati.
Arrivato al primo mese di presidenza, a Trump non sembra bastare il già vasto mandato presidenziale che cerca di allargare ulteriormente a colpi di ordini esecutivi. Dopo aver proclamato - evocando una frase attribuita a Napoleone Bonaparte e mettendo in discussione un principio fondamentale della rule of law - che "chi salva il suo Paese non viola alcuna legge", il tycoon è entrato a gamba tesa nella polemica sul pedaggio su auto e camion che entrano a Manhattan a sud della 59esima strada, l'area dell'isola più congestionata e quella dove si innalzano i suoi grattacieli. "La tassa sul traffico è morta. Lunga vita al re", ha proclamato Trump su Truth, mentre la Casa Bianca riecheggiava il post sui suoi profili Instagram e X con una falsa copertina di Time (ribattezzato Trump) che ritrae il presidente con la corona d'oro dei sovrani in testa e una Manhattan vintage con l'Empire State Building e il Chrysler di sfondo.
"New York non è sottoposta a un monarca da 250 anni, non lo sarà certamente ora", ha replicato la governatrice Kathy Hochul, prima di altre voci dem indignate contro il tycoon-re. "Non importa quanti accordi corrotti ha fatto con il nostro sindaco Eric Adams, Trump non è re: solo gli sciocchi si possono illudere", ha detto il consigliere comunale Justin Brannan, mentre dall'Illinois il governatore JB Pritzker, in prima linea nella resistenza a Trump, ha ribadito di aver giurato sulla Costituzione del suo Stato e della nazione. "Non abbiamo re in America, non mi inginocchierò davanti a nessuno".
Ma cosa passa per la testa del tycoon che ieri, dopo aver stravolto la storia dell'invasione dell'Ucraina, ha dato al presidente Volodymyr Zelensky del "dittatore non eletto"? Tra i tanti target della longa manus di Trump sull'America ci sono le città, soprattutto quelle delle coste dove è più forte la resistenza al suo approccio presidenziale. A New York Trump ha forzato la mano alla procura per ottenere l'archiviazione dell'inchiesta per corruzione del sindaco Adams in cambio di un giro di vite sui migranti, poi è passato al Distretto di Columbia, da sempre roccaforte democratica con il 44% di abitanti afro-americani: "Ci sono homeless dappertutto. Dovremmo governare D.C. come si deve", ha detto ai media che lo accompagnavano in viaggio sull'Air Force One, avallando la proposta di alcuni deputati repubblicani di eliminare le autonomie amministrative di cui dal 1973 gode il quadrato dove si trovano i palazzi del potere.
Intanto a New York riparte la bagarre sulla tassa sul traffico. Era entrata in vigore in gennaio su modello di Londra dopo il sì dell'amministrazione Biden, necessario perché la città riceve fondi federali per la manutenzione di alcune strade. Trump, che l'aveva osteggiata fin dalla campagna elettorale, ha detto che abolendola "ha salvato la città", ma la Metropolitan Transit Autorithy, che ne gestisce la raccolta, ha fatto ricorso affermando che resterà in vigore fino a nuovo ordine.
'Se è uno scherzo, non fa ridere', Madonna attacca 'il re Trump'
"Se questo è uno scherzo, non fa ridere": così la popstar Madonna ha reagito alla finta copertina di Trump "re di New York" dopo aver "ucciso" la tassa sui pedaggi di ingresso all'isola di Manhattan. L'immagine di una falsa copertina di una rivista simile a Time ma intitolata Trump era stata postata dalla Casa Bianca due giorni fa sugli account ufficiali Instagram e X. Realizzata con l'intelligenza artificiale mostrava il presidente con una corona regale in testa a corredo dall'annuncio di Trump che la tassa sul traffico era "morta", New York "salvata" e "lunga vita al re".
"Pensavo che questo paese fosse stato costruito da europei che non volevano più vivere sotto un re e che hanno stabilito un Nuovo Mondo governato dal popolo", ha detto Madonna sui suoi account social: "Attualmente abbiamo un presidente che si di dichiara il nostro re. Se è uno scherzo, io non rido".
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