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Trump scarica Zelensky: 'Dittatore e comico mediocre'. Il presidente ucraino: 'Il lavoro con gli Usa sia costruttivo'

Trump scarica Zelensky: 'Dittatore e comico mediocre'. Il presidente ucraino: 'Il lavoro con gli Usa sia costruttivo'

Zelensky: 'Kellogg è a Kiev lo incontro giovedì. Trump ormai vive nella disinformazione russa'. Il presidente Usa: 'I russi hanno le carte in mano nei negoziati sulla guerra'

MOSCA, 20 febbraio 2025, 10:59

Claudio Salvalaggio

ANSACheck
Zelensky e Trump in una immagine di archivio © ANSA/EPA

Zelensky e Trump in una immagine di archivio © ANSA/EPA

Un "dittatore mai eletto", "un comico mediocre" che "rifiuta di indire elezioni, è molto giù nei sondaggi ucraini e l'unica cosa in cui è stato bravo è l'aver suonato Biden come un violino":

Donald Trump scarica Volodymyr Zelensky su Truth in uno scontro verbale che i due leader hanno iniziato dopo che il tycoon ha accusato falsamente il presidente ucraino di aver iniziato la guerra con Mosca. "Vive in una bolla di disinformazione russa", gli aveva replicato Zelensky, che proprio oggi ha ricevuto un imbarazzato Keith Kellogg, l'inviato Usa per il conflitto russo-ucraino. In passato The Donald lo aveva già definito sarcasticamente come "il miglior piazzista sulla terra: ogni volta che viene in Usa se ne va con 60 miliardi". Ma mai aveva sferrato un attacco così violento, col rischio di compromettere i negoziati per la pace appena iniziati che ha promesso di condurre salvaguardando anche gli interessi di Kiev. Invece Trump continua a ripetere la narrativa russa.

   I russi "hanno le carte in mano" nei negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha detto Trump: "Penso che i russi vogliano vedere la fine della guerra. Ma penso che un po' abbiano le carte in mano perché hanno conquistato molto territorio, quindi hanno le carte in mano", ha detto ai giornalisti.

   E in serata ieri, nel mezzo delle crescenti tensioni tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky il vicepresidente americano Jd Vance ha mandato un messaggio al presidente ucraino consigliandogli di "piantarla". "L'idea che faccia cambiare idea al presidente parlando male di lui sui media di tutto il mondo è un modo tremendo di trattare questa amministrazione", ha detto al Daily Mail.

   Risponde Zelensky da Kiev in qualche modo scivolando sulle provocazioni: "Il generale Kellogg è già a Kiev. Ha già incontrato il comandante in capo Syrsky, i nostri responsabili dell'intelligence e dei servizi speciali. Domani lo incontrerò personalmente. Per noi è molto importante che l'incontro e il lavoro complessivo con l'America siano costruttivi", afferma nel suo discorso serale. "Il mondo deve scegliere se stare con Putin o con la pace", ha aggiunto.

  Torna ad attaccarlo Elon Musk: "Zelensky non può affermare di rappresentare la volontà del popolo ucraino a meno che non ripristini la libertà di stampa e smetta di cancellare le elezioni!".

   Musk ha commentato così un post - condiviso sul suo profilo - di 'Rapid Response 47', un account della Casa Bianca. "In America - si legge nel post - teniamo elezioni presidenziali ogni quattro anni, anche in tempo di guerra. Abbiamo tenuto elezioni durante la guerra civile. Abbiamo tenuto elezioni durante la seconda guerra mondiale. Prima che il presidente Zelenskyy decida di fare di nuovo la predica al presidente americano, dovrebbe tenere elezioni anche lui".

   Martedì sera nello Studio Ovale il tycoon ha risposto alle critiche di Zelensky per non essere stato invitato ai colloqui a Riad tra americani e russi, suscitando quello che un gongolante Vladimir Putin ha liquidato come una "inappropriata reazione isterica". "Be', sei stato lì per tre anni. Avresti dovuto chiuderla dopo tre anni. Non avresti mai dovuto iniziarla. Avresti potuto fare un accordo", lo ha rimproverato. Quindi si è lamentato del fatto che in Ucraina non ci sono state elezioni per la legge marziale, sostenendo (anche qui falsamente) che la popolarità di Zelensky è "al 4%". Il giorno dopo il presidente ucraino ha provato a tenergli testa: "Sfortunatamente, il presidente Trump, per il quale ho grande rispetto come leader del popolo americano, che ci ha sempre sostenuto, vive in questo spazio di disinformazione", ha accusato, contestandogli inoltre di aver "aiutato Putin a uscire da anni di isolamento", con un "impatto non positivo sull'Ucraina".

   Zelensky ha anche rintuzzato il dato sul suo scarso indice di gradimento, facendo riferimento a un recente sondaggio del Kyiv International Institute of Sociology secondo cui non è mai sceso sotto il 50% ed è ora al 57%. "Non capiamo la logica americana", ha ammesso la portavoce del governo francese dopo la prima esternazione di Trump, mentre Emmanuel Macron si prepara a sbarcare alla Casa Bianca la prossima settimana, dopo Keir Starmer. Ma il secondo attacco deve aver aumentato perplessità e timori. "Pensateci, un comico di modesto successo, Volodymyr Zelensky, ha convinto gli Stati Uniti d'America a spendere 350 miliardi di dollari, per entrare in una guerra che non poteva essere vinta, che non avrebbe mai dovuto iniziare, ma una guerra che lui, senza gli Stati Uniti e 'Trump', non sarà mai in grado di risolvere", ha esordito il tycoon su Truth, sostenendo falsamente che gli Usa "hanno speso 200 miliardi di dollari in più dell'Europa" e che il leader ucraino "ammette che metà dei soldi che gli abbiamo inviato sono mancanti". "Dittatore senza elezioni, Zelensky farebbe meglio a muoversi in fretta o non gli rimarrà un Paese", lo ha minacciato, vantandosi che sta "negoziando con successo la fine della guerra con la Russia", accusando l'Europa di aver "fallito nel tentativo di portare la pace" e il presidente ucraino di voler "probabilmente mantenere in funzione il treno della cuccagna". Tra le prime reazioni europee all'accostamento del leader ucraino a un dittatore, particolarmente pesanti quelle di Berlino.

 

 

 


   Affermazioni "false e pericolose", ha ammonito il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Gli ha fatto eco la ministra degli Esteri Annalena Baerbock: "Se si guarda il mondo reale, invece di sparare un tweet, allora si sa chi in Europa vive nelle condizioni di una dittatura, la gente in Russia, la gente in Bielorussia". Anche Friedrich Merz, leader della Cdu e probabile prossimo cancelliere dopo le elezioni di domenica, si è detto "scioccato": "Si tratta della classica inversione tra vittima e colpevole. Ed è la narrazione russa". Duro il Wall Street Journal, che in un editoriale ricorda tutte le atrocità di Mosca e critica la "rapida riabilitazione di Putin", "ricompensato" con un incontro imminente col capo della Casa Bianca "prima di aver ottenuto qualsiasi compromesso". In America si è levata infine la voce di Mike Pence, vice di Trump nel suo primo mandato: "Signor presidente, l'Ucraina non ha iniziato questa guerra. La Russia ha lanciato un'invasione brutale e non provocata che ha reclamato centinaia di migliaia di vite. La via per la pace deve essere costruita sulla verità". 

Putin: 'Forze russe entrate in Ucraina dal Kursk'. Kiev: 'Menzogne'

Il presidente Vladimir Putin ha detto che forze russe hanno oltrepassato la notte scorsa il confine dalla regione di Kursk entrando in territorio ucraino, ma non ha chiarito se ciò significhi una liberazione completa della regione russa parzialmente occupata dalle truppe di Kiev fin dall'agosto dell'anno scorso. "Le informazioni più recenti, che mi sono state riferite solo un'ora fa, sono che soldati della 810/a Brigata hanno attraversato il confine russo-ucraino e sono entrati in territorio nemico", ha detto Putin, citato dall'agenzia Tass.

Kiev ha liquidato come "menzogne" le affermazioni di Vladimir Putin secondo cui le forze russe avrebbero lanciato una nuova offensiva sull'Ucraina partendo dalla regione del Kursk. "Le informazioni di Putin su un'offensiva russa su larga scala sono una menzogna", ha detto su Telegram Andriy Kovalenko, portavoce del Centro contro la disinformazione del governo ucraino. La versione ucraina è che "un gruppo di ricognizione e sabotaggio" russo ha tentato di entrare in Ucraina dalla regione di Kursk, ma è stato "annientato".

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