"Nel corso della visita" di domani in Israele "incontrerò nuovamente il ministro Sa'ar per discutere del consolidamento del cessate il fuoco e del rilancio del processo politico verso la soluzione a due Stati". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in audizione alle commissioni Affari esteri di Camera e Senato. "Hamas non può tornare a controllare la Striscia. La popolazione di Gaza ha pagato un prezzo troppo alto per la sua follia terroristica. Per questo siamo in prima linea nel sostegno all'Autorità palestinese nel suo processo di riforme".
"Domani sarò in Israele, al porto di Ashdod, insieme al ministro Bernini e al presidente della Regione Piemonte, Cirio, per la consegna di un ulteriore carico di beni di prima necessità forniti dalla nostra Cooperazione e 15 camion donati al Programma Alimentare Mondiale per facilitare le operazioni di distribuzione degli aiuti nella Striscia. Sarà con noi una squadra di medici del Policlinico Regina Margherita di Torino e del Policlinico Umberto I di Roma che rimarrà in Palestina per contatti immediati con l'Autorità Palestinese che, lo voglio ribadire, è il nostro unico interlocutore", ha sottolineato Tajani.
"In ogni occasione - e da ultimo nei recenti incontri a Roma del presidente Zelensky con il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio - ribadiamo l'impegno al fianco di Kiev. Il nostro obiettivo è fare in modo che il 2025 sia l'anno della pace in Ucraina. Una pace giusta e duratura. Non una resa", ha detto poi Tajani in audizione sugli esiti del Consiglio affari esteri dell'Unione europea del 27 gennaio. "Abbiamo finalizzato un decimo pacchetto di aiuti e voglio ringraziare anche oggi in quest'aula il Parlamento per aver concluso rapidamente l'iter di approvazione della proroga alle forniture per tutto il 2025", ha aggiunto.
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