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Riparte la missione Ue a Rafah, Carabinieri in campo

Riparte la missione Ue a Rafah, Carabinieri in campo

Sette i militari italiani a Gaza. Tajani: 'Segnale importante'

BRUXELLES, 27 gennaio 2025, 20:20

di Michele Esposito

ANSACheck
Gaza, la vita tra le macerie © ANSA/AFP

Gaza, la vita tra le macerie © ANSA/AFP

A diciotto anni dalla sua sospensione, riparte la missione dell'Unione europea Eubam al valico di Rafah. La decisione era nell'aria ma, per essere operativa, necessitava non solo del sì dei 27 Paesi membri ma anche della richiesta di Israele e Autorità Nazionale Palestinese, con il placet dell'Egitto.

   Alla fine la luce verde è arrivata da tutte le parti.

   I ministri degli Esteri Ue, riuniti a Bruxelles, hanno dato il via libera finale e la missione che coordinerà il transito giornaliero dei gazawi attraverso il valico Sud ripartirà agli inizi di febbraio, con la partecipazione dei Carabinieri italiani.

   "E' una missione di grande importanza, anche simbolica", ha sottolineato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell'incontro. I Carabinieri che si muoveranno verso Gaza sono sette e si aggiungeranno ai due già presenti nella missione.

   "Si stanno addestrando tutti, anche gli stranieri, a Vicenza e dovrebbero partire con un aereo militare italiano", ha spiegato Tajani, secondo cui l'iniziativa "è un passo avanti", che certifica il ritorno della presenza europea nell'area. "Mi auguro che possa, come probabile, esserci anche una presenza della polizia dell'Anp, che guarda caso è anche formata dai nostri Carabinieri", ha aggiunto il titolare della diplomazia italiana.

   Al contingente nostrano si aggiungeranno i colleghi spagnoli e francesi, per un totale di una ventina di persone. Obiettivo primario della missione è quello di coordinare e facilitare il transito giornaliero di fino a 300 feriti e malati. L'Italia si farà inoltre carico del trasporto in teatro dell'intero contingente della Forza di Gendarmeria europea attraverso il Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa.

    La missione Eubam fu lanciata nel novembre 2005 per monitorare, come parte terza, il cruciale valico di Rafah, che unisce la Striscia di Gaza alla Penisola del Sinai. L'arrivo del governo targato Hamas a Gaza ne portò alla sospensione. Era il giugno del 2007 e in meno di due anni i militari e operatori inviati da Bruxelles avevano facilitato il percorso di quasi 450mila persone in entrambi i sensi del valico.

   La missione "può giocare un ruolo decisivo nel sostenere la tregua. Il suo rilancio permetterà che un certo numero di persone ferite potranno lasciare Gaza e ricevere cure mediche", ha rimarcato l'alto rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas.

    La riattivazione di Eubam è giunta nel giorno del rientro di migliaia di sfollati verso Gaza Nord e a poche ore dalla contestatissima proposta di Donald Trump sul futuro della Striscia: svuotarlo, dirottando i suoi abitanti in Egitto e Giordania. Una proposta che, in Europa, sembra fare pochi proseliti. A respingerla seccamente, a margine del Consiglio Affari Esteri, sono stati i ministri di Spagna e Irlanda. Ma anche la Germania, che da un punto di vista diplomatico finora ha assunto posizioni nettamente più a favore del governo di Israele, ha sottolineato il suo "no" ad "espulsioni dalla Striscia".

   La stabilità nella regione "richiede la soluzione dei due Stati e che i due Stati siano più eguali. Ed è per questo che stiamo supportando anche l'Anp per gli aiuti umanitari per Gaza, in modo che tutti i servizi siano forniti alle persone bisognose sul posto", ha chiosato Kallas riassumendo la posizione dei 27. 
   

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