Dopo quasi nove anni dalla sua
sospensione, la Corte suprema brasiliana (Stf) ha deciso di non
giudicare la causa riguardante l'uso dei bagni pubblici
femminili da parte di persone trans.
Il caso cominciò ad essere analizzato nel 2015, quando
ottenne due votazioni e una richiesta di revisione da parte del
giudice Luiz Fux. In una sessione di ieri, la plenaria della
Corte è però arrivata alla conclusione che la questione non
affronta un tema di rilevanza costituzionale e quindi non spetta
alla Stf giudicarla.
Quando l'argomento venne esaminato per la prima volta, il
relatore dell'epoca, Luís Roberto Barroso, affermò che le
persone transgender sono una delle minoranze "più emarginate e
stigmatizzate nella società". Nell'occasione il togato citò i
dati secondo cui il Brasile è il leader mondiale nella violenza
contro la comunità Lgbt.
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