A due giorni dallo svolgimento in
Colombia di cruciali elezioni presidenziali che potrebbero
cambiare il volto politico del Paese, il ministro della Difesa,
Diego Molano, ha annunciato il dispiegamento in tutti i
dipartimenti colombiani di 300.000 uomini di polizia e forze
armate, a tutela della regolarità e sicurezza del voto.
In una conferenza stampa ieri, Molano ha spiegato che la
misura si propone di raggiungere vari obiettivi: garantire che i
cittadini possano votare liberamente in tutti i seggi; che le
attività logistiche di distribuzione del materiale, l'arrivo e
l'acquisizione di esso da parte del personale del seggio, siano
accompagnate dagli organismi di sicurezza; che ci sia piena
tutela dei candidati, non solo prima, ma anche durante il giorno
del voto, e che anche nell'eventualità di un secondo turno vi
sia massima sicurezza.
Da parte sua il direttore di Migraciones Colombia, Juan
Francisco Espinosa, ha reso noto che il governo ha disposto la
chiusura dei suoi valichi di frontiera terrestre e fluviale da
domani alle 18:00 locali, fino a lunedì 30 maggio alle 6:00.
Espinosa ha indicato che con la sospensione del transito alle
frontiere con Venezuela, Ecuador, Perù e Brasile si cerca di
garantire la normalità durante la giornata. Non si tratta di una
misura eccezionale, ha concluso, perché già adottata
storicamente sempre in occasioni simili.
Domenica oltre 39 milioni di colombiani avranno la
possibilità di votare per eleggere il successore del presidente
della repubblica uscente Iván Duque per il periodo 2022-2026.
Secondo i sondaggi, ampiamente favorito al primo turno è il
leader della coalizione di sinistra Pacto Histórico, Gustavo
Petro.
Lo sfideranno cercando di accreditarsi per un eventuale
ballottaggio previsto per il 19 giugno, il leader della destra
Federico Gutiérrez, con l'outsider indipendente Rodolfo
Hernández o, con meno probabilità, con il centrista Sergio
Fajardo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA