Le piattaforme interessate dalla nuova norma e operative in Spagna hanno adottato strategie distinte per adattarsi a essa.
Come riportano i media iberici, Glovo, per esempio, ha annunciato che assumerà entro quest'anno circa 2.000 dei suoi 12.000 rider, mentre per gli altri modificherà "il modello" del rapporto di lavoro mantenuto fino ad ora in modo tale da non oltrepassare i limiti imposti dalla legge.
Deliveroo, da parte sua, ha anticipato l'intenzione di
abbandonare il mercato spagnolo. E Uber Eats ha deciso di
appaltare i servizi di consegne a domicilio a imprese che
operano nel settore e che hanno dipendenti. Delle grandi
piattaforme di distribuzione, solo Just Eat si è sempre mostrata
a favore di un rapporto di lavoro dipendente con i suoi rider:
attualmente sta trattando con i sindacati per stilare il primo
contratto collettivo con i lavoratori direttamente a suo carico
(gli altri sono dipendenti di ristoranti o aziende di consegne a
domicilio).
Le strategie che stanno adottando molte di queste
piattaforme digitali lasciano perplessi alcuni esperti di
diritti dei lavoratori, secondo la stampa iberica.
L'associazione Rider per i Diritti, per esempio, denuncia che
alcune stanno solo cercando un modo di "aggirare" la legge. Ci
sono tuttavia anche rider favorevoli a lavorare con partita Iva:
sostengono che, con l'imposizione del rapporto di dipendenza
aumenterà la precarietà nel settore.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA