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Equo compenso,giovani avvocati 'preoccupati' per mossa Antitrust

Equo compenso,giovani avvocati 'preoccupati' per mossa Antitrust

Aiga su istruttoria contro il Cnf, 'il legale non è un'impresa'

ROMA, 17 aprile 2025, 12:44

Redazione ANSA

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L'Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) esprime "preoccupazione" per l'istruttoria avviata dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato nei confronti del Consiglio nazionale forense (Cnf), in relazione all'introduzione dell'articolo 25-bis nel Codice Deontologico della categoria professionale.
    Per il sindacato dei legali under45, infatti, "l'interpretazione posta a fondamento dell'istruttoria (norma in contrasto con l'articolo 101 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione europea, in quanto potenzialmente lesiva della concorrenza tra professionisti) poggia su un presupposto giuridico erroneo: l'avvocato non è un operatore economico come gli altri, ma un presidio costituzionale di giustizia".
    Per il presidente dell'Aiga Carlo Foglieni, "assimilare l'attività forense a quella imprenditoriale ed equiparare il Cnf ad un'associazione privata di categoria significa non solo ignorare la natura pubblicistica della professione, ma rischia di compromettere un equilibrio ordinamentale che affonda le sue radici nei valori dello Stato di diritto". E, sulla potenziale restrittività della concorrenza, poi, evidenzia: "L'articolo 25-bis non limita la libertà di determinazione del compenso né la libera concorrenza tra professionisti, bensì dà semplicemente attuazione a quanto previsto dalla legge sull'equo compenso che, nel rispetto dell'articolo 36 della Costituzione, mira a riconoscere anche al professionista il diritto di percepire un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità della prestazione svolta nei confronti dei soli "contraenti forti", ossia banche, assicurazioni, imprese di grandi dimensioni e Pubblica amministrazione. Nessun abuso della posizione dominante si può - dice - ravvisare nella norma in questione".
    Quanto affermato dall'Antitrust "evidenzia, ancor di più, la necessità di prevedere la figura dell'avvocato in Costituzione - conclude Foglieni -, confidando che una volta ricevuti gli opportuni chiarimenti l'Autorità archivi la pratica".
   

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